Juventus, una Joya grande così: doppietta Dybala e +5 sulla Roma

Juventus, una Joya grande così: doppietta Dybala e +5 sulla Roma
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L’argentino protagonista: recupera il gol di Jankto su punizione fantastica, poi segna il rigore decisivo in avvio di ripresa. Ma quanta sofferenza nel finale con l’Udinese pericolosa davanti a Buffon. Male Mandzukic, fischi ad Hernanes, qualche distrazione, anche di Buffon. Ora il Lionetwitta

TORINO – Una Joya grande così. La fuga della Juve a + 5 sulla Roma è concretizzata dalla doppietta di Paulo Dybala, scatenato e infallibile su punizione e dal dischetto. Prima il pareggio a recuperare lo svantaggio firmato da Jankto (Buffon non impeccabile), poi il gol che spinge i bianconeri al successo sull’Udinese di Delneri. Una Joya grande così, perché l’argentino è davvero diventato un asso sopraffino, uno di quelli da blindare e difatti l’ad Beppe Marotta ne annuncia il prossimo rinnovo. Dybala vale tanto, tantissimo: il Barça l’ha messo sulla lista dei desiderati, la Juve ne vuol fare l’uomo dei suoi successi, in Italia e in Europa. Un fuoriclasse che gioca per deliziare la gente. Quel tocco mancino fa sognare. Quei calzettoni bassi ricordano Omar Sivori. La partita con l’Udinese, difficile, in avvio, è semplificata proprio da Dybala (il terzo gol, da applausi, è annullato per fuorigioco), l’uomo che fa la differenza, sempre. Mandzukic si mangia un gol incredibile.  Higuain entra nella ripresa ed è subito pericoloso. Bonucci lo segue ed è ovazione per il centrale rinfrancato dalle buone notizie sul piccolo di casa. Da rivedere un po’ la fase difensiva: Evra, ad esempio, salva un gol fatto alla mezzora del secondo tempo. Manca un po’ di brillantezza, si soffre più di quanto preventivato. Ed Hernanes è di nuovo beccato dal pubblico per alcuni passaggi sbagliati. Ora c’è il Lione: stop al turnover. Ma intanto la Juve è già in fuga.

LE SCELTE – In panchina, allo Stadium, c’è Bonucci che viene richiamato dopo i problemi muscolari di Chiellini. E in tribuna c’è la sua famiglia, ci sono i bambini: il piccolo Matteo sta meglio. Torna anche Marchisio e si siede in una panchina che è mostruosa con Higuain stella e Kean campioncino da lanciare. In campo c’è Cuadrado per Pjanic che ha problemi allo stomaco e si inizia con il 4-4-2. L’Udinese di Delneri punta sull’argentino De Paul e su Zapata. Al 31’ grande intervento difensivo di Evra a salvare Buffon con Zapata in agguato.

SBERLA JANKTO, JOYA JUVE –  Il primo brivido in avvio lo crea Dybala. I friulani rispondono con un’incursione fermata fallosamente: senza esito da punizione del giovane argentino De Paul.  La partita è equilibrata, con i bianconeri che spingono di continuo. Dybala e Cuadrado provano i dribbling e le giocate, i ragazzi di Delneri tengono. Al 26’ clamoroso Mandzukic davanti a Karnezis la mette alta. Da non crederci. E lo Stadium mormora. Al 30’ il gol di Jankto che buca Buffon, non proprio esente da colpe. Non impeccabili nemmeno i compagni davanti a lui. E i tifosi vengono zittiti così alla mezzora. La reazione arriva con Lichtsteiner che la mette fuori. In area, poi, Evra dà un colpo a Jankto ma l’arbitro lascia correre. Dybala prende la mira su punizione e segna a modo suo, di sinistro col pallone a giro, al 43’. Un gol da favola del giovane argentino sempre più delizia della Vecchia Signora. E come ha detto l’ad Beppe Marotta ora il rinnovo.  La Joya è tanta, dopo il colpo incassato. E il primo tempo si chiude così sul pareggio.

SOFFERENZA – La Juve riparte con un nuovo modulo e subito c’è il rigore: De Paul aggancia Alex Sandro in area. Batte Dybala al 6’ ed è raddoppio (con dedica a Bonucci). Quattro gol in tre partite per l’argentino. E la squadra di Allegri rimette le cose a posto. La Juve adesso controlla la gara. Al 17’ incredibile errore di Alex Sandro che di testa non riesce a spingerla dentro, anche per l’uscita di Karnezis. Al 21’ ecco Higuain per un deludente Mandzukic, imbronciato. Il Pipita è subito pericoloso. E l’ovazione è tutta per Bonucci che entra in campo per Benatia. Cuadrado prova il tris, ma il tiro è centrale. Il pericolo arriva con Thereau e Buffon costretto in angolo. E al 38’ altro brivido, tra palo e Buffon. Insomma,un finale in apnea, da paura. La vittoria resta comunque sigillata. E adesso la Juve pensa al Lione e alla Champions dei sogni.

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