Juventus, tattica e psicologia: il capolavoro di Allegri

Juventus, tattica e psicologia: il capolavoro di Allegri
© Marco Canoniero

Capire, attravero la crescita del tecnico juventino, perché questa squadra non è “arrivata in finale”, ma l’ha voluta e se l’è presa con la forzatwitta

TORINO – Non basta la consapevolezza di poterla vincere per alzarla, ma è una condizione assolutamente necessaria. E la Juventus ce l’ha. E in modo totale. Il capolavoro di Massimiliano Allegri non è solo tattico, ma anche psicologico, perché questa squadra non è “arrivata in finale”, ma l’ha voluta, l’ha programmata, se l’è presa con la forza. E nel corso di questo percorso ha costruito la coscienza della propria, notevole, forza. Non basta, ma è il migliore punto di partenza per affrontare il Real Madrid il 3 giugno al Millennium Stadium. I timori e le riverenze che zavorravano la Juventus di Berlino sono stati cancellati dalle vittorie e in particolare dalla doppia sfida con il Barcellona, quando la Juventus si è specchiata nella sua grandezza eliminando i più forti del mondo.

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PER IL CAPOLAVORO – E partirà da lì, dal Barcellona fermato e dalla perfezione delle due semifinali per provare a vincere la finale, provarci fino in fondo. Il resto lo deciderà anche il destino, sempre in agguato nelle finale di Coppa, nelle quali può bastare un colpo di fortuna (o di sfortuna) per riuscire a fare la differenza. Sarà una lunga ed estenuante attesa fino al 3 di giugno. Allegri dovrà tenere alta la tensione, che in questo momento è al livello ottimale per alimentare la concentrazione senza innescare paure. Sarebbe il tocco finale al suo personale capolavoro. Non tutto è nelle sue mani, ma quello che lo è potrebbe essere determinante.

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