Juventus, Ronaldo al Psg per 50 milioni. Per ora è una bufala, ma si potrebbe fare?

TORINO – I media francesi tornano alla carica con una notizia che fa gola e clic: Ronaldo al Paris Saint Germain a fine stagione, in cambio di 50 milioni. Vera? Falsa? In questo momento né l’una, né l’altra, semplicemente campata in aria, perché se è vero che un’operazione come CR7 al Psg non si prepara in 15 giorni in estate, ma necessita di una lunga rincorsa, è ancora troppo presto per pensare alla prossima stagione. Quindi: può effettivamente succedere (come qualsiasi altra cosa), ma in questo momento non se ne potrebbero comunque cogliere segnali concreti e realistici. Si può però analizzare l’operazione, valutandone la fattibilità.

PERCHE’ SI POTREBBE – La Juventus sta facendo i conti, come tutti i grandi club d’Europa, con la drammatica contrazione dei ricavi dovuta al Coronavirus (6 miliardi di euro il deficit del calcio europeo). La prospettiva di chiudere la stagione senza il ritorno del pubblico negli stadi, di vedere le competizioni alterate come la scorsa estate e un’ulteriore diminuzione dei diritti televisivi, potrebbe aprire scenari in cui la salute dei conti potrebbe essere garantita da una cessione eccellente che porti denaro e risparmi. La cessione di Ronaldo a 50 milioni garantirebbe soldi freschi (e una plusvalenza di 25 milioni) e un risparmio di 60 milioni lordi nella stagione ’21-22, in totale 110 milioni che potrebbero arginare eventuali perdite da Covid. In linea puramente teorica sarebbe un’operazione da non escludere a priori, visto che riguarderebbe un solo giocatore (per quanto il più forte di tutti) e un effetto davvero importante sui conti.

PERCHE’ NON SI POTREBBE – Arginare le perdite è, senza dubbio, un obiettivo che i club, Juventus compresa, dovranno perseguire nei prossimi anni. Ma Andrea Agnelli, a margine dell’assemblea degli azionisti, è stato chiaro anche sulla ripresa e delle opportunità, nei prossimi anni, di tornare a espandere i ricavi. Dopo mesi (chissà quanti) senza pubblico, la stagione ’21-22 dovrebbe quasi certamente vedere il ritorno del pubblico negli stadi e sarebbe un autogol cedere l’attore protagonista proprio nell’anno in cui si possono di nuovo vendere biglietti (e – chissà – abbonamenti). E il risparmio di 110 milioni potrebbe essere in parte assorbito dal minore appeal che una Juventus deronaldizzata potrebbe avere sul mercato delle sponsorizzazioni e a livello merchandising. Insomma, detto che la cessione di Ronaldo non sarebbe una questione tecnica, ma puramente economico-finanziaria, non è detto che – proprio sotto quel profilo – potrebbe essere così clamorosamente vantaggiosa.

IN DEFINITIVA – E Ronaldo? Lui cosa pensa? Al momento solo a guarire dal Covid, a tornare in campo e provare a vincere il suo terzo scudetto e la Champions League, che resta il suo traguardo più ambito. Dal suo versante non si percepiscono segnali di insofferenza: continua a stare molto bene a Torino e alla Juventus. Ha, insomma, tutta l’intenzione di rispettare il suo contratto quadriennale. C’è chi dice che la vittoria in Champions potrebbe cambiare lo scenario (una specie di “missione compiuta, posso andare“), ma siamo ancora ai “si dice” e ai condizionali. Al momento solo chiacchiere, insomma.

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