Ha segnato più dell’anno scorso, è diventato uomo squadra. Ed è solo l’inizio: se i compagni imparano a servirlo meglio…twitta
TORINO – Segna un gol ogni 79’ minuti e se continua così batterà nuovamente il record di reti in un solo campionato, quello che ha frantumato la scorsa stagione, dopo 66 anni. I 36 gol che gli hanno permesso di superare Nordahl, questa volta potrebbero diventare 37 o 38 se va avanti con la spaventosa media tenuta finora. La Juventus sta migliorando Gonzalo Higuain e, in fondo, è una piccola grande impresa calcistica, considerando cosa è stato il Pipita nella scorsa strepitosa stagione.
MARCHISIO: PRONTO A TORNARE DOPO LA SOSTA
IL CAMBIAMENTO – Eppure è così: il bomber che ha tentato di trascinare il Napoli oltre la Juventus, dopo aver cambiato maglia ha iniziato a cambiare modo di allenarsi e di giocare. E le differenze sono saltate agli occhi di coloro che lo conoscono bene. Il Pipita bianconero è un giocatore che non ha perso la grandissima capacità di essere letale sotto porta, ma ha migliorato il suo contributo difensivo, l’apporto alla manovra, la corsa senza palla. Se il Pipita del Napoli era un finalizzatore puro, intorno al quale girava la squadra, messa a punto da Sarri perché ne esaltasse le qualità, il Pipita della Juventus sta diventando un leader offensivo e un giocatore ancora più completo. Il primo cambiamento è stato psicologico. Lo sbarco nel mondo Juve lo ha riportato ai tempi del Real Madrid: l’organizzazione societaria, le strutture e la mentalità della squadra lo hanno proiettato immediatamente in un’altra dimensione. Il Pipita ha capito che quel «vincere è l’unica cosa che conta» non è uno slogan buono per il marketing, ma l’unica filosofia che guida la Juventus dalla sede ai campi di allenamento. E Higuain si è facilmente adeguato, perché era esattamente quello che cercava quando ha deciso di cambiare squadra e ha scelto la destinazione più “difficile” per chi era l’idolo dei tifosi del Napoli.
