Juventus-Napoli: la difesa di De Laurentiis: «Ha deciso la ASL!»

TORINO – Spunta la lettera della ASL Napoli 2 e si capisce subito quale sarà la linea difensiva del Napoli: è stata la ASL a imporre di rimanere a casa e non recarsi a Torino. Saranno quelle righe firmate dalla responsabile Epidemiologia e Prevenzione, Maria Rosaria Granata e dal direttore di Dipertimento di Prevenzione, Enrico Bianco, che il Napoli userà per scagionarsi e sostenere che ha obbedito a ordini superiori. Ci riuscirà? Sarà un’interessante battaglia in punta di diritto e di interpretazione dei regolamenti. Di certo, la Lega non è stata tenera e, nel suo comunicato, ha tenuto conto della lettera della ASL, che viene esplicitamente citata, e nelle ultime righe scrive in modo piuttosto netto: «non sussistono provvedimenti di Autorità Statali o locali che impediscano il regolare svolgimento della partita». Insomma, per la Lega vale il protocollo e, secondo i vertici di via Rosellini, la ASL «si è limitata a notificare il provvedimento ordinario di isolamento fiduciario nei confronti dei contatti stretti del giocatore Zielinski».

COSA DICE LA ASL? – Ma cosa dice questa lettera? L’intestazione è «Caso Positivo ZIELINSKI Risposta a richiesta chiarimenti». Si tratta di dunque della risposta arrivata nel pomeriggio di ieri, quando il Napoli voleva sapere dalla ASL se poteva partire o meno per Torino. E sotto si legge: «Vista la circolare del Ministero della Salute 21462 del 18/6/2020 in materia di quarantena per i contatti stretti dei casi Civid-19 per l’attività agonistica di squadre professionistiche; considerato quanto già espresso dal vice capo di Gabinetto della regione Campania, Avvocato Almerina Dove in data 3/10/2020; tenuto conto che i calciatori ed i contatti stretti posti in isolamento fiduciario, recandosi in trasferta a Torino, avrebbero inevitabilmente contatti con una pluralità di terzi (personale dell’aeroporto, equipaggio e passeggeri del volo, personale dell’hotel sede di ritiro, addetti e tesserati della Juventus FC Spa). Si ritiene non sussistano le condizioni che consentano lo spostamento in piena sicurezza dei contatti stretti. Pertanto per motivati di sanità pubblica, resta l’obbligo per i contatti stretti (già indicati nelle precedenti comunicazioni anche alle altre ASL) di rispettare l’isolamento fiduciario presso il proprio domicilio».

IL PUNTO CHIAVE – Il punto chiave della lettera della ASL è la citazione della circolare 21462. Perché quella è il famoso protocollo, quindi la ASL è consapevole della possibilità di applicare la «quarantena soft», ma evidentemente non lo ritiene giusto. Chi ha ragione? La ASL o la Lega che chiede il rispetto del protocollo come accaduto nei precedenti casi. E, soprattutto, se avesse ragione la ASL, come si può finire il campionato?

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