Juventus, la scelta del ds è diventata un'urgenza: il reggente e il possibile sostituto

Il discorso dei due Re. Ieri pomeriggio, dopo pranzo, prima dell’inizio dell’allenamento della squadra allenata da Massimiliano Allegri, l’erba dei campi della Continassa è stata calpestata non soltanto da scarpe tacchettate ma anche da suole liscie. Quelle sotto i piedi del presidente Gianluca Ferrero e dell’amministratore delegato Maurizio Scanavino che hanno voluto incontrare Bonucci e compagni. Del resto dopo il tornado che si è abbattuto sulla Vecchia Signora, la decisione di voler mettere la faccia con chi difende l’onore e il futuro della Juventus in campo è parsa una scelta tanto scontata quanto opportuna. Questo gruppo allenato da Allegri ne sta passando di ogni in questi ultimissimi mesi: prima della penalizzazione da 15 punti dell’altro giorno, infatti, le dimissioni in blocco, il 28 novembre, del consiglio di amministrazione del club con il presidente Andrea Agnelli in testa. Insomma, è il caso di provare a tranquillizzare professionisti che, di colpo, si trovano a vivere una situazione completamente inaspettata.

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Le parole del presidente e dell’ad

E così i due nuovi reggenti hanno guardato negli occhi i giocatori nello spogliatoio esortandoli a dare il meglio. Questa la sintesi del discorso pronunciato: «Di fronte all’ingiustizia bisogna essere compatti e fare ognuno il proprio mestiere. Noi difendendo il club nelle opportune sedi e voi sul campo facendo punti. Oggi più che mai voi rappresentate milioni di tifosi in tutto il mondo». Se queste parole avranno innescato l’effetto sperato dai due massimi dirigenti juventini lo si capirà dai primi minuti della partita che stasera verrà disputata all’Allianz Stadium contro la temibilissima Atalanta di Gasperini. Che nelle ultime due partite ha segnato tredici reti: 8 in campionato alla Salernitana e 5 allo Spezia in Coppa Italia, dove ha conquistato l’accesso ai quarti di finale in cui a fine mese sfiderà l’Inter mentre la Juventus il 2 febbraio se la vedrà a Torino contro la Lazio dopo averla sfidata il 13 novembre e battuta 3-0 nell’ultima partita prima dello stop Mondiale.

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Il prossimo ds

Ma se da una parte la nuova governance ha cercato di rassenerare i calciatori, dall’altra deve assumere una decisione strategica per quanto riguarda l’area sportiva o tecnica dir si voglia. Perchè con l’inibizione di 16 mesi per il direttore sportivo Federico Cherubini, resta di fatto solo Massimiliano Allegri a governare il tutto. Troppo poco in assoluto, a maggior ragione in una squadra del livello della Juventus. Dunque a questo punto la sensazione è che la strategia sia quella di aspettare il successivo grado di giudizio, atteso per fine marzo, e quindi poi muoversi di conseguenza. Qualora dovesse essere confermato il verdetto, si procederà all’innesto di un sostituto (nel frattempo per l’operatività spicciola il club può utilizzare la professionalità di Giovanni Manna, attuale direttore sportivo della Next Gen). E il casting potrebbe partire in sordina sin da subito visto che la situazione è precipitata (Cherubini con l’inibizione oltre a non poter trattare giocatori, non può entrare negli spogliatoi o sul campo prima della partita, svolgere attività di rappresentanza in Lega o in Figc).

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La lista dei nomi

I nomi dei potenziali sostituti che verranno vagliati prossimamente sono sempre gli stessi: da Giuntoli a Tare, Massara e Campos che sono al momento legati con Napoli, Lazio (in scadenza), Milan e Paris Saint Germain, a Petrachi, con l’ex direttore sportivo di Torino e Roma che al momento è libero e quindi ha un vantaggio dal punto di vista della tempistica con cui potrebbe cominciare il nuovo incarico. Certo è che in ogni caso sarà difficile muoversi nei prossimi mesi a a livello di mercato visto il pericolo delle sentenze della giustizia sportiva italiana e dell’Uefa che potrebbero modificare ciò che la squadra saprà ottenere sul campo. Va da sè che avere una figura di respiro e di prospettiva subito consentirebbe di affrontare al meglio la gestione di chi è in scadenza (Rabiot e DiMaria in primis) o di chi lo diventerà nella prossima stagione, come Danilo. Del resto un direttore sportivo non serve solo a vendere e comprare giocatori ma contribuire alla miglior gestione di chi c’è.

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