Juventus, il futuro si fa strada nell’incertezza: il piano della dirigenza

Inizia a farsi largo il futuro nella grande e intricata incertezza del presente juventino. Se è ancora impossibile programmare con esattezza la prossima stagione, i vertici bianconeri devono comunque tracciare una direzione e abbozzare le prime decisioni tecniche. La Juventus prova a guardare oltre il pantano giudiziario, fissando i punti fermi della rosa e, più in generale, della strategia che servirà a costruirla. L’incognita della partecipazione alla prossima Champions League, vero discrimine sportivo ed economico che può incidere sulle scelte, viene risolta progettando anche sulla base dello scenario peggiore, ovvero Juventus fuori dalle competizioni europee nella prossima stagione, perché ci sono dei pilastri che non verrebbero comunque abbattuti.

Chiesa prototipo Juve

Federico Chiesa, per esempio. Così come Dusan Vlahovic. I due acquisti più costosi dell’ultimo triennio che, per una ragione o per l’altra, non sono ancora riusciti a esprimere tutto il loro enorme potenziale con la maglia bianconera. Ma i dirigenti non hanno intenzione di cederli (o, addirittura, svenderli) in una condizione fortemente sfavorevole e dopo una stagione che non ne ha certo fatto lievitare il valore. Ma, nei programmi della Juventus, Chiesa rappresenta un giocatore che può rimanere a vita, indipendentemente dalle offerte per il suo cartellino. La Juventus ha avuto la pazienza di aspettarlo durante il lungo periodo di degenza dopo l’infortunio al ginocchio, anche perché rappresenta il prototipo del giocatore de futuro juventino: è italiano, è giovane, è dotato di sorprendente talento.

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