Juventus: Higuain ricomincia la caccia al record

Juventus: Higuain ricomincia la caccia al record
© Marco Canoniero

Segna un gol ogni 39 minuti, può battersi. Lui vola basso e i tifosi rivedono Trezeguettwitta

TORINO – Eccolo, il Pipita. Tocca il primo pallone dopo cinque minuti: gol. Il secondo dopo dieci: gol. A dire il vero, a metà tra le due reti ne tocca un altro, impossibile, e per poco non segna di nuovo. Eppoi: tacco smarcante accompagnato da una tecnica fuori dal comune, un paio di controlli di classe. E il pubblico gode, va in estasi, un calcio del genere si vede solo in paradiso. Pare quasi incredulo. Pensare che di campioni da queste parti i tifosi ne ha visti passare molti ma Gonzalo Higuain è qualcosa di straordinario. Unico. Vedere per credere, raccontarlo non rende persino giustizia: difficile trovare gli aggettivi giusti, si rischierebbe di cadere nella retorica.

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IMPLACABILE – Il primo gol è arrivato con un diagonale in corsa millimetrico, il secondo con una girata dentro l’area di rigore. Praticamente il repertorio di quello che deve fare un grande attaccante. E con la doppietta di ieri si porta a tre gol stagionali visto che ha segnato anche all’esordio allo Stadium contro la Fiorentina sebbene allora sia partito dalla panchina, come a Roma contro la Lazio: praticamente segna ogni 39 minuti. Così si porta a ridosso del granata Andrea Belotti, in testa alla classifica dei marcatori con quattro reti. Dal Napoli alla Juventus la sinfonia del gol non cambia. Lo scorso anno in campionato ne ha fatti 36, adesso vuole superarsi frantumando quel record. Massimiliano Allegri, giustamente, parla di turn over proprio in vista dell’esordio in Champions, ma come si fa a tenere fuori uno come Higuain: mercoledì sera contro il Siviglia toccherà di nuovo a lui. Basta la sua presenza per mettere paura ai difensori avversari. I compagni hanno subito capito come si deve servirlo e lo cercano da tutte le posizioni. Dybala, per esempio, evita di concludere in porta da posizione favorevole per servire l’assist a Gonzalo. E lui a ringraziare, a chiedere il pallone, anche i più difficili. Egoista come i super bomber. L’impressione dei primi minuti è quella che basta buttare il pallone in avanti per risolvere tutto, tanto ci pensa Higuain. E a venti minuti dalla fine, quando lascia il posto a Mario Mandzukic, parte lo standing ovation dello Stadium, mai così meritato. E’ la consacrazione definitiva del bomber argentino: in lui il popolo bianconero rivede il mito David Trezeguet, il miglior goleador straniero della Juventus che, pur giocando per la Francia, aveva sangue argentino nelle vene.

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