Tripletta in amichevole, il Pipita sta sfruttando questi giorni per convincere l’allenatore in vista della ripresa del campionato. Spera di rientrare nell’undici titolaretwitta
TORINO – L’abitudine a gestire i campioni ha ormai temprato Massimiliano Allegri, un allenatore che di certo non si imbarazza di fronte all’esigenza di dover lasciare fuori qualche super star. Del resto nell’ultima uscita di campionato la panchina bianconera era ricoperta d’oro: 150 milioni, euro più euro meno, seduti ad aspettare il momento opportuno per entrare, un lusso che in serie A non può permettersi nessuno. L’abilità nell’utilizzo delle risorse con il giusto metro è un fiore all’occhiello nelle competenze del tecnico livornese, il quale potrebbe dare lezioni a tanti colleghi. Ma il punto della questione non è sottolineare le ormai ovvie qualità di Allegri nella gestione del patrimonio tecnico. «Datemi i campioni e poi a farli giocare ci penso io», è una frase tipica del Conte Max. E adesso uno dei suoi campioni bussa alla porta per prendersi un posto da titolare e magari non mollarlo più.
FOTO – SPETTACOLO HIGUAIN IN AMICHEVOLE
IMPRESSIONI DI SETTEMBRE – Non si chiede a parole: la maglia si guadagna attraverso i fatti. Nel caso specifico di Gonzalo Higuain attraverso i gol. Tre nell’amichevole a Vinovo in una Juventus mescolata tra big della prima squadra e ragazzi della Primavera di Fabio Grosso contro i dilettanti del Magenta. Non che il test presentasse qualche tipo di difficoltà o un impegno particolarmente significativo, ma la confidenza con la porta aiuta a prendere fiducia e a mandare un segnale.
MARCHISIO E IL RIENTRO: «OBIETTIVO PIU’ VICINO»
Il Pipita c’è e si è posto il match contro il Sassuolo di sabato pomeriggio allo Stadium come obiettivo per debuttare da titolare con la maglia della Juventus in campionato. La tabella del bomber prosegue spedita tra il lavoro prezioso sull’alimentazione con il nutrizionista e l’allenamento serrato per entrare sempre più in confidenza con il sistema bianconero. Allegri chiede agli attaccanti una preziosa opera di sacrificio in fase di non possesso, senza tuttavia perdere la lucidità indispensabile per colpire quando il pallone ritorna tra i piedi.
