Contro la Lazio c’è stato il settimo cambio di schieramento dall’inizio della stagione
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Contro la Lazio c’è stato il settimo cambio di schieramento dall’inizio della stagione
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ROMA – E’ la vittoria di Massimiliano Allegri, coraggioso fino a sfiorare l’imprudenza, così fiducioso però nello spirito di sacrificio della squadra da assumersi il rischio d’una formazione che più offensiva non si può: il tecnico della Juventus schiera insieme, per la prima volta dall’inizio, Mandzukic, Higuain e Dybala, e aggiunge Cuadrado sulla linea dei trequartisti, varando un inedito 4-2-3-1 con il Pipita unica punta e l’asse Khedira-Pjanic davanti alla difesa. «Mercoledì mattina mi sono alzato e mi sono detto: “Ora cambio”. Ho preso la decisione perché me la sentivo io, poi ho percepito sensazioni positive negli ultimi giorni, nelle poche prove effettuate. Credo ci siano delle partite che spaccano la stagione e ho considerato che questa con la Lazio lo fosse. Ero sereno, più che a Firenze. Quella partita non l’abbiamo nemmeno analizzata perché era troppo brutta per essere vera. Devo ringraziare i ragazzi perché hanno dimostrato che giocando da squadra difficilmente subiscono». E’ il settimo modulo disegnato da Max: la duttilità può essere segno di sperimentazioni infinite, ma resta una risorsa. La sensazione, comunque, è che da ieri si sia aperta una nuova era tattica: «E’ un percorso che non inizia e non finisce qui, ma non dobbiamo buttare le quindici vittorie precedenti ottenute con altri sistemi di gioco e con giocatori dalle caratteristiche diverse. Sicuramente tutti devono sentirsi importanti, perchè se alla fine riusciremo a vincere lo scudetto, l’avremo fatto tutti insieme, da squadra».
