Juve, Szczesny e la rivoluzione portieri: Giuntoli, la mossa che ha dato il via

Tanto ha tuonato, che sta iniziando a piovere. Piovere petrolio, o meglio petroldollari, sulla testa di Wojciech Szczesny. E in parte anche su quella della Juventus, ormai prossima a formalizzare la cessione del portiere polacco all’Al Nassr, per una cifra tra i 4 e i 5 milioni. Pochi per il valore assoluto di Szczesny, confermato sul campo anche nell’ultima stagione, ma tanti per il suo valore di mercato, considerati contratto in scadenza tra un anno e ingaggio, 6,5 milioni netti a stagione, proibitivo per molti club europei.

Porta Juve, l’operazione Di Gregorio

E considerato anche il fatto che è la società bianconera a volerlo cedere, tanto da aver già praticamente chiuso l’operazione per il suo erede, Michele Di Gregorio, in arrivo dal Monza in prestito per 2 milioni, con obbligo di riscatto tra un anno a 18. Cifra coperta quasi interamente dalla cessione del polacco, tra i 12 milioni risparmiati sull’ingaggio lordo e i 5 o poco meno in arrivo dall’Arabia. Peraltro, come detto, i 18 del riscatto la Juventus li metterà a bilancio il prossimo anno, dunque nell’immediato il saldo dell’operazione, considerando un ingaggio da 2,5 milioni netti per Di Gregorio, avrà un impatto positivo sui conti bianconeri di una decina di milioni. Proprio l’ingaggio è stata la molla economica – ce ne è anche una tecnica, seppur meno importante – a far scattare l’operazione “Szczesny out”. 

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