Juve sul mercato? Prima serve vendere. E Rabiot è tra i cedibili

L’ex Psg non decolla e non convince Allegri, ma occhio anche a Ramsey e Kulusevski

Henderson, Makengo, Deiola, Kastanos, Haas, Galdames, Kiyine. In Serie A ci sono 71 centrocampisti che in questa stagione calciano in porta più di Adrien Rabiot, compresi tutti quelli dell’elenco. Di più, se si ripetesse il giochino con palloni recuperati e occasioni create, per lui andrebbe anche peggio. Non è il caso di calcolare quanti di quei centrocampisti guadagnino di più – i soldi, in fondo, non sono tutto, come le statistiche… – ma il senso è chiaro. Detta semplice: Rabiot non sta giocando bene, dopo un inizio incoraggiante da giocatore chiave nel 4-4-2 di Allegri. Max non è contento e una settimana fa lo ha detto chiaro, “Adrien deve fare molto di più”.

Vendere, grazie

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La Juventus pensa al mercato di gennaio 2022 con una certezza: la prima regola è vendere. I tifosi sognano Vlahovic e se possibile presto – non a giugno ma a gennaio, fate in fretta – però la realtà è un’altra: la Juve non può spendere 60 milioni per un attaccante (o un centrocampista), come non li poteva spendere in estate. Non per caso, la ricerca in mezzo al campo a inizio autunno si è orientata su giocatori come Witsel e Zakaria, in scadenza e quindi firmabili a parametro zero. Per tentare qualcosa di più, serve un passo in più: serve una cessione, per questione di conti e di spazio, perché la Juventus non ha certo una rosa stretta, come dimostra l’esclusione di Kaio Jorge e Luca Pellegrini dalla lista Champions.

Ramsey 2023

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E allora, chi può partire? Il primo nome in lista è Aaron Ramsey, utilizzato solo a inizio stagione come play atipico. Da allora, solo panchina. Meglio: panchina e polemiche a distanza. La Juventus non ha mai affrontato con lui il tema della risoluzione di contratto ma è evidente che la situazione può evolvere. Ramsey è arrivato nell’estate 2019, guadagna 9 milioni a stagione, ha ancora un anno e mezzo di contratto. Un addio sarebbe nell’interesse di tutti, il tema semmai è capire chi possa rilevare il contratto di Ramsey – probabilmente nessuno – oppure proporre un accordo differente. Molto dipenderà dalla volontà di Ramsey.

Kulu e la fascia

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Molto dipenderà dal prezzo invece per Dejan Kulusevski, che la Juventus ha acquistato dal Parma due estati fa per 35 milioni più 9 di bonus. Kulusevski ha giocato solo due partite da titolare in stagione, curiosamente contro Napoli e Inter, non esattamente le ultime della pista. Ha risolto una partita fondamentale, a San Pietroburgo con lo Zenit, ma il suo bilancio non può essere sufficiente. Verdetto chiaro: per Allegri non è un titolare e questa per lui non può essere una soluzione stabile. Anche per questo, la lista degli addii più probabili comincia con Dejan, che ha qualità ed età per essere interessante quasi a ogni livello e per caratteristiche ama partire da destra, zona colonizzata già da Dybala, Chiesa e Cuadrado. No, la Juve non è la sua squadra ideale.

McK-Benta

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In un centrocampo con gerarchie in evoluzione – McKennie ha guadagnato posizioni a novembre… e in contemporanea Bentancur ha perso terreno nella considerazione di Allegri – c’è la certezza che qualcosa a gennaio possa succedere. Rabiot può essere il nome a sorpresa, anche perché non è diventato uno dei leader dello spogliatoio e non fa vedere di poter segnare i 10 gol che Allegri si aspetta, non è certo perfetto da falso esterno di centrocampo e non è mai stato provato da Allegri nei due uomini di centrocampo, forse oggi la sua posizione più naturale. Le qualità non sono in discussione ma il suo nome nella lista dei calciatori cedibili c’è, come sono ben presenti le domande sulla sua evoluzione da calciatore maturo. A 26 anni, sempre a un nulla dal salto di qualità ma mai capace di schiacciare il pulsante dell’ascensore, rischia di chiudere anche gli anni di Torino come un’esperienza sfortunata. La Juve non chiamerà per metterlo sul mercato però, se quel telefono suonerà, non dirà no. Ascolterà.

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