Juve, stretta per il vice Vlahovic: Muriel insidia Morata

TORINO – Appuntamento alla Continassa. Scocca l’ora delle decisioni in “casa Juve”. Nelle prossime ore Massimiliano Allegri si confronterà con i dirigenti per impostare la “fase 2” delle trattative. Un summit come tanti, ma in questo caso decisivo per programmare l’ultimo mese scarso del mercato. Dopo la tripletta Di Maria-Pogba-Bremer e le valutazioni effettuate dal tecnico durante la tournée Usa, il livornese si siederà al tavolo con l’ad Maurizio Arrivabane, con il vice presidente Pavel Nedved e con il ds Federico Cherubini per concordare come rifinire la rosa. Allegri esporrà le sensazioni e le indicazioni raccolte durante la tournée negli Stati Uniti. Mentre il direttore sportivo juventino, negli ultimi dieci giorni rimasto in Italia per sbloccare qualche uscita (come la risoluzione contrattuale di Ramsey) e per proseguire i sondaggi, farà il punto sui giocatori più facilmente avvicinabili. Tanti i nomi sul tavolo, soprattutto in attacco. Il “Conte Max” e la dirigenza analizzeranno pro e contro tecnici ed economici di ogni opzione.

Juve, subito uno: avanti tutta sul vice Vlahovic

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Juve, subito uno: avanti tutta sul vice Vlahovic

Il vice Vlahovic

Le attenzioni saranno rivolte principalmente al vice Vlahovic. O comunque a un rinforzo offensivo. Da Alvaro Morata, rientrato all’Atletico Madrid dopo il prestito biennale alla Juventus, a Luis Muriel dell’Atalanta, dallo svincolato Dries Mertens a Giacomo Raspadori del Sassuolo, dal bolognese Marko Arnautovic a Anthony Martial, rientrato al Manchester United dopo i cinque mesi di prestito al Siviglia, fino a Memphis Depay del Barcellona. Il preferito di Allegri resta Morata, ma riportare lo spagnolo a Torino in prestito sembra tutt’altro che semplice. Cherubini non si è ancora arreso e probabilmente un nuovo tentativo verrà effettuato domenica a Tel Aviv, a margine dell’amichevole contro i Colchoneros. Se le quotazioni di Mertens sono segnalate stabili, in rialzo sono le candidature di Raspadori del Sassuolo (imminente l’incontro con la Juve, ma è forte la concorrenza del Napoli) e di Muriel (contratto in scadenza nel 2023), a patto di riuscire ad abbassare le pretese dell’Atalanta. Il colombiano magari non avrà lo spirito di sacrificio di Morata, ma come lo spagnolo può giocare da prima e da seconda punta. E soprattutto incide come pochi partendo dalla panchina. Sullo sfondo restano gli altri concorrenti.

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Ma il summit di oggi potrebbe anche ribaltare le gerarchie

Importante, in questo senso, sarà anche la decisione che verrà presa su Moise Kean, tra i più in palla durante la tournée negli Usa con tanto di doppietta al Barcellona. Valutazioni che si incrociano con i ragionamenti su Filip Kostic, sempre corteggiato anche dal West Ham. Allegri e la dirigenza, in caso di conferma di Kean, potrebbero anche decidere di rinunciare a un attaccante e di puntare sul jolly serbo, utilizzabile un po’ ovunque a sinistra e specializzato in cross e assist. Di certo c’è solo che l’allenatore livornese, con Federico Chiesa che rientrerà in gruppo a settembre ma raggiungerà il top della forma soltanto a partire dal 2023, necessita di un uomo d’attacco da aggiungere a Dusan Vlahovic e a Angel Di Maria. Se l’attacco è la priorità e la sensazione è che il rinforzo verrà ingaggiato in tempo per l’esordio del 15 agosto contro il Sassuolo, allenatore e dirigenza si confronteranno anche sulla difesa dopo le esibizioni americane dei nuovi Gleison Bremer e Federico Gatti (i dettagli nella pagina a fianco). E ovviamente, alla luce degli stop di Paul Pogba (almeno 5 settimane di terapia conservativa) e Weston McKennie (l’americano rientrerà nel giro di 3-4 settimane), la Juventus dovrà decidere come affrontare l’emergenza in mediana: se affondare per Leandro Paredes (Pjanic resta l’alternativa) o se cambiare i programmi. Raddoppiando i colpi a centrocampo o rinunciando all’argentino per privilegiare una mezzala da inserimenti e gol.

Pogba cambia il mercato Juventus: Paredes resiste

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