Juve, senti Morata: “Futuro? Non so niente. Sono tranquillo”

Chiuso il capitolo campionato con la Juve (20 gol e 12 assist in 44 presenze), per Alvaro Morata se ne apre un altro, quello di Euro 2020. L’attaccante madrileno è stato convocato dal ct della Spagna Luis Enrique. Intanto un grande punto interrogativo aleggia sul suo futuro. A tal proposito, parlando ai microfoni di Radio MARCA ha detto: “Non lo so dove giocherò. Sono qui. Juanma (il suo rappresentante ndr) è quello che si occupa di tutto. Non ho notizie e domani mi chiamerà e mi dirà: ‘devi giocare qui’. Abbiamo una casa a Madrid e lì stiamo molto bene. Negli ultimi 6-7 anni è l’estate in cui sono più calmo”.

Juve, Allegri punta su Morata e pensa a Milik

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Morata pronto per Euro 2020

La Spagna, inserita nel Gruppo E insieme a Svezia, Polonia e Slovacchia, sarà una delle grandi protagoniste della manifestazione continentale in programma dall’11 giugno all’11 luglio: “È stato un anno complicato – prosegue Alvaro Morata -. Alla fine in Nazionale la stagione non conta. L’importante è che tu abbia fatto bene per l’allenatore. Ho lavorato con la mia squadra tutto l’anno e non vedevo l’ora di essere qui. Pensiamo tutti di avere molte opzioni. Sono felice di essere qui”. Morata indosserà la maglia numero 7. Un’eredità importante e pesante: “È un orgoglio e anche una responsabilità. Sono cresciuto vedendo attaccanti che hanno indossato quel numero e sognando di indossare la maglia della Spagna con quel numero. Mi motiva molto”. L’attaccante della Juve commenta così l’assenza di Sergio Ramos e degli altri calciatori del Real Madrid: “È un peccato che non fosse al top o che la decisione di Luis Enrique sia stata quella. Lo amiamo molto e ricordiamo tutti quelli che non ci sono. Ma dobbiamo andare avanti”.

Morata su Zidane e il rapporto speciale con Cristiano Ronaldo

A proposito dell’addio di Zidane al Real Madrid ammette: “Lo rispetto molto. Con me si è comportato meravigliosamente e ogni volta che lo incontro inizio a chiacchierare con lui. Gli auguro il meglio. La verità è che non mi interessa molto di quello che succede al Real Madrid. E io personalmente gli auguro il meglio”. Infine parla del rapporto speciale con Cristiano Ronaldo: “È sempre stato buono. È vero che quando eravamo a Madrid la differenza di età si notava un po’ di più. Io ero più un bambino e in diverse cose della vita divergevamo. Ricordo in un preseason che mi ha regalato un iPhone e mi ha trattato alla grande. Capisco che in quel momento volevo giocare con un altro compagno per pretendere il massimo. Adesso gli parlo di tutto. È come uno zio molto colto, che racconta tanti aneddoti. All’ultima cena di squadra si parlava di cibo e nutrizione e ci ha chiesto qual era il record di una persona senza mangiare. Nessuno lo sapeva e siamo rimasti sorpresi perché sa tutto. Gli piace leggere e imparare”.

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