Juve-Ronaldo, dall’eliminazione col Porto alla panchina con l’Udinese: qualcosa si è rotto

Il portoghese non è sicuro di vestire la maglia bianconera fino alla fine della stagione, l’agente Mendes vaglia le possibili alternative. Ecco l’escalation del rapporto tra l’attaccante e il club

Tra Cristiano Ronaldo e il mondo bianconero qualcosa si è rotto all’indomani dell’eliminazione dalla Champions League col Porto, nella passata stagione. Fino a quel momento il portoghese era al centro della Juventus, con tanto di leadership consegnata da Andrea Pirlo con il quale il rapporto è rimasto sempre integro, fino ai saluti al tecnico dopo l’esonero. La possibile cessione di CR7 può essere la naturale conseguenza a diverse settimane, mesi, di cambi di strategia e silenzio.

SILENZIO

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Quel silenzio che proprio Ronaldo ha mostrato in favore di telecamera a Cagliari, lo scorso 14 marzo, dopo aver firmato una tripletta che non è bastata per spazzar via nell’ambiente il rammarico per aver salutato il sogno Champions agli ottavi di finale per la seconda stagione consecutiva. Erano state tante le critiche dei tifosi in quei giorni, molte proprio nei confronti della stella bianconera. Da quel momento qualcosa è cambiato anche in Cristiano, che ha messo subito in pista il suo agente, Jorge Mendes, per capire cosa potesse esserci di diverso dalla Juve nel suo immediato futuro. Per quasi sei mesi, però, non c’è stata una presa di posizione netta (e ufficiale) di fronte alla Juve, che nel frattempo ha cambiato tanto al suo interno (dalla dirigenza al progetto) ma non ha mai messo in discussione il contratto che lega il portoghese alla Vecchia Signora fino al prossimo 30 giugno 2022.

POCHE ALTERNATIVE

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I primi riscontri sul futuro di Cristiano con un’altra maglia portavano alla suggestione Manchester United (dove è esploso calcisticamente) e al PSG (la cui situazione economica del club consentirebbe di poter assorbire un ingaggio come il suo, di trentuno milioni netti a stagione) ma poi a Parigi è arrivato Messi, il suo eterno rivale; successivamente è emersa anche qualche traccia sul Manchester City, ma nessuna offerta alla Juve che lo lascerebbe andare solo evitando una minusvalenza, quindi per trenta milioni. Il diretto interessato è stato sempre piuttosto evasivo negli ultimi mesi e non ha mai dato garanzie sulla sua permanenza a Torino. “Che io resti alla Juve o vada via, qualsiasi cosa succederà sarà per il meglio”, la sua risposta del 14 giugno in sede di Europeo. Mentre Federico Cherubini, da lì a poco, ereditava da Fabio Paratici la cabina di comando dell’area tecnica del club e insieme a Max Allegri immaginava la Juve del futuro. Su Ronaldo mai un dubbio di fronte al contratto e al silenzio del suo entourage, nonostante qualche sondaggio sulle possibili alternative, Gabriel Jesus su tutte.

LE PAROLE

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Primo luglio, presentazione della nuova dirigenza: “Non abbiamo ricevuto né lanciato alcun segnale riguardo il suo trasferimento. Cristiano è un grande campione e siamo ben felici di averlo in squadra con noi”, ha spiegato Cherubini. E sulla stessa linea Nedved qualche settimana dopo: “Resta con noi”, nella sua prima intervista del 24 luglio. E il messaggio non è cambiato fino alla prima di campionato a Udine: “Resterà alla Juve? Assolutamente sì”, la posizione del vice presidente bianconero. In mezzo i chiarimenti di Max Allegri, già dalla sua prima conferenza stampa: “Ronaldo è un ragazzo intelligente, ho parlato con lui come ho parlato con tutti gli altri. Sarà un valore aggiunto per noi quest’anno. Insieme a Bonucci e Chiellini sarà importante per trasmettere esperienza ed essere da esempio per i giovani”.

FINO AI GIORNI DELLA SCELTA

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A Udine Cristiano è rimasto fuori dall’undici titolare, come nell’ultima del campionato scorso (decisiva per centrare l’obiettivo Champions) a Bologna. “Pensando alla partita gli ho detto di venire in panchina, lui si è mostrato subito collaborativo”, la spiegazione di Allegri. Con Ronaldo che effettivamente è parso sereno e comunque coinvolto e non distaccato, a sostegno dei compagni da bordo campo prima e dentro il rettangolo di gioco dopo. Quel silenzio che aveva chiesto sui social dopo le indiscrezioni che lo volevano vicino a un ritorno al Real Madrid lo ha rotto Georgina, la compagna, poche ore dopo, andando a difesa della fonte giornalistica spagnola che aveva svelato lo scenario. Cristiano non parla ma è ancora accorto nelle azioni: mercoledì mattina in allenamento chiudeva il gruppo durante il riscaldamento insieme a Paulo Dybala, poi non ha fatto la partitella con i compagni per via di un problemino al braccio dopo uno scontro con Alex Sandro, ma durante la seduta si è mostrato totalmente calato nella parte. Nelle ultime ore lo ha raggiunto Mendes a Torino, nella sua villa in collina. È arrivato il momento di chiarire una volta per tutte la volontà sul futuro.

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