Juve, riecco la difesa a tre. E adesso Allegri deve incidere

Se dopo Kostic dovessero andare in porto anche le operazioni Depay e Paredes, il tecnico avrebbe a disposizione parecchie alternativa tattiche. Ecco tutti i moduli possibili

Non è una rivoluzione, ma poco ci manca. Se dopo Kostic dovessero arrivare anche Memphis Depay (probabile) e Leandro Paredes (possibile), le alternative a disposizione di Massimiliano Allegri sarebbero numerose. Bisogna saperle usare, però. In passato Allegri aveva dimostrato di essere bravo nella lettura delle partite e nell’effettuazione dei cambi. Anche sotto questo punto di vista, però, nella scorsa stagione il tecnico ha lasciato un po’ perplessi e quindi una Juve extralarge sarebbe un banco d’esame anche per lui.

Il primo progetto tattico per la stagione 2022-23 partiva dal 4-3-3 come modulo di riferimento. Ma si è evidenziato in fretta qualche problema strutturale: il centrale di sinistra (sia Bonucci sia Bremer preferiscono stare sul centrodestra), il terzino sinistro (Alex Sandro è in crisi perenne, Pellegrini considerato non all’altezza), il regista (può farlo Locatelli ma in un contesto diverso e più organizzato), l’ala sinistra. Insomma, soprattutto dopo lo stop di Pogba e alla luce delle brutte prestazioni in amichevole contro Real Madrid e Atletico Madrid, si può anche ipotizzare un cambio di modulo e il ritorno alla difesa a tre.

Al debutto contro il Sassuolo Allegri potrebbe schierare Danilo, Bonucci e Bremer in difesa; Cuadrado (se recupera dalla gastroenterite), Zakaria, Locatelli, Fagioli e Kostic a centrocampo; Di Maria alle spalle di Vlahovic. L’unica vera alternativa a questo schieramento sarebbe il 4-3-3 con Alex Sandro terzino sinistro e uno tra Danilo e Cuadrado in panchina. Ma se prima della chiusura del mercato arrivassero anche Depay e Paredes le soluzioni aumenterebbero, considerando pure il recupero di Chiesa e la guarigione di Pogba e McKennie. Il 3-5-2 resterebbe una soluzione valida e in certi momenti si potrebbe azzardare Di Maria mezzala offensiva affiancando Chiesa o Depay a Vlahovic. Ma Allegri potrebbe anche optare per un 3-4-2-1, schierando Di Maria e Chiesa alle spalle di Vlahovic, lasciando le corsie libere per le volate di Cuadrado e Kostic. Possibili anche il 4-2-3-1 (Cuadrado, Di Maria e Kostic dietro al centravanti) e il 4-4-2 (con le catene di destra e sinistra a spingere, due mediani bloccati e una seconda punta accanto a Vlahovic).

L’impressione è che Allegri voglia costruire una squadra molto verticale, che chiuda gli spazi e riparta in fretta. E allora ha senso sia il ritorno alla difesa a tre (che metterebbe a loro agio un Bonucci non più giovane e un Bremer esploso nel Toro con questo schieramento) sia la scelta di un regista classico come Paredes, in grado di pescare i compagni smarcati in avanti con precisi lanci. Anche Locatelli può fare il play, ma la disorganizzazione emersa nelle amichevoli estive ne ha compromesso il rendimento. L’altra idea di Allegri è quella di servire frequentemente Vlahovic dalle due corsie laterali: quindi Cuadrado a destra e Kostic a sinistra, ma anche Di Maria e Chiesa, possono diventare preziosi per il centravanti. Da quando è arrivato alla Juve, Vlahovic è apparso spesso fuori dal gioco e molto isolato: coinvolgerlo di più è indispensabile.

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