Juve, otto giorni per restare aggrappata all’Europa

TORINO – A dispetto poi di premature eliminazioni in primavera, la Juventus d’Europa in autunno si era fatta la bocca buona. Negli ultimi anni, infatti, la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League era sempre arrivata con congruo anticipo, semmai con una volata per stabilire primo o secondo posto nel girone. Questa volta, invece, lo scenario bianconero è profondamente diverso. La banda di Allegri domani sarà di scena a Lisbona contro il Benfica, mercoledì prossimo all’Allianz di fronte al Psg. Otto giorni per chiudere i conti nel raggruppamento. Otto giorni in cui la Juventus tenterà di rimanere aggrappata all’Europa.

Tra Champions ed Europa League

Il lasso di tempo, a prescindere dal risultato del Da Luz, sarà infatti quello della settimana abbondante, con in mezzo l’impegno a Lecce in campionato. Perché – in caso di mancato successo in Portogallo – i bianconeri si ritroverebbero esclusi dagli ottavi di finale addirittura con 90′ d’anticipo, ma con intatte le possibilità di accedere almeno al tabellone della “sorella minore” Europa League. Un traguardo che consentirebbe di attutire, pur in minima parte, il danno economico dettato dall’eliminazione dalla Coppa dalle grandi orecchie. Un traguardo che permetterebbe ai bianconeri di ambire seriamente a un successo europeo, come era capitato ai tempi di Conte nel 2014, quando – corsi e ricorsi storici – era stato proprio il Benfica a negare alla Juventus l’accesso alla finalissima, per altro in programma proprio a Torino.

Sulla scia dell’entusiasmo

L’obiettivo del gruppo di Allegri, va da sé, è quello di sbancare Lisbona per allungare fino al 2 novembre la speranza di qualificarsi – in maniera a questo punto piuttosto rocambolesco – agli ottavi. Ma anche quello di alimentare la scia di entusiasmo faticosamente innescata dalla doppia affermazione consecutiva in campionato – come ancora non era capitato in stagione – contro Torino ed Empoli. Perché vincere aiuta a vincere. E perché dai risultati raccolti in campo, come ha spiegato pochi giorni fa anche Allegri in conferenza stampa, dipende l’umore dello spogliatoio.

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