Juve-Napoli, la serie A ora trema: e non c’è una data libera

Il Collegio di Garanzia dello Sport presso il Coni ha ribaltato la sentenza della Figc, anzi l'ha proprio stracciata perché ha riconosciuto la buona fede del Napoli, attento alla salute pubblica, e la volontà del club di disputare la partita contro la Juventus del 4 ottobre, impedita dalle Asl 1 e 2 del capoluogo partenopeo. Piero Sandulli, il giudice della Corte Sportiva d'Appello della Figc, aveva scritto l'esatto contrario nella sua sentenza di secondo grado. Il Napoli, dunque, riacquisisce il punto di penalità e, soprattutto, Juventus-Napoli si giocherà. Non si sa quando, ma si giocherà. Il problema del calendario allo stato attuale è irrisolvibile: se Juventus e Napoli vanno avanti in Coppa Italia e nelle rispettive competizioni europee, non c'è verso di trovare un buco per recuperare la partita. Non il 13 gennaio, come si è ipotizzato ieri pomeriggio, perché la Lega non può spostare la Coppa Italia (quel giorno sono in programma Juventus-Genoa e Napoli-Empoli) visto il numero di squadre coinvolte e la fragile architettura del calendario ai tempi del Covid. Quindi il recupero aspetta. Aspetta, un po' come un gufo, che Juventus e Napoli escano dalla Coppa Italia o dalle Coppe Europee per infilarsi nel primo mercoledì vuoto. Altrimenti si va a maggio, una follia, ma anche l'unica strada per ora. ù

La serie A ora trema

E intanto la Serie A ora trema. La sentenza del Collegio di garanzia fa giurisprudenza e crea un precedente pericoloso per il regolare completamento del campionato che, finora, si è retto sul rispetto del protocollo, che dalla giornata di ieri ne esce piuttosto ammaccato. Perché in Lega e Figc ieri l'umore era pessimo, mentre molti club mugugnavano. Sono in molti, infatti, a sostenere che questa è stata la vittoria di un presidente contro gli altri diciannove che hanno sempre rispettato il protocollo di Governo e Figc. Finora. Perché da ieri pomeriggio non è più così sicuro che in presenza della positività di un membro del gruppo squadra (quindi non necessariamente un giocatore), il club crei la bolla isolando i positivi e segua tutto il resto delle disposizioni per consentire la disputa della partita. La sentenza del Collegio apre un buco nel protocollo e, quindi, nel campionato che solo il buon senso di tutti può richiudere.

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