Juve-Napoli, i motivi della sentenza. De Laurentiis: “Avevo tutto l’interesse a giocare quel giorno”

Al Collegio di garanzia dello Sport gli azzurri hanno vinto su tutta la linea. Ora si cerca di trovare una data per giocare la partita

Niente più tre a zero e niente più punto di penalizzazione. Con un pronunciamento senza appello, “decisione senza rinvio”, il Collegio di garanzia dello Sport presieduto dall’ex ministro Franco Frattini riscrive la classifica della serie A e ripesca un pezzetto di calendario, quel Juve-Napoli del 4 ottobre, serata della discordia e di infinite polemiche. Il ricorso del Napoli viene totalmente accolto per la gioia del presidente Aurelio De Laurentiis, anche lui questo pomeriggio nel Salone d’Onore del Coni, e dell’avvocato Mattia Grassani, che è il primo a esultare a decisione comunicata: “La vittoria di Davide contro Golia, non si può rischiare la vita per una partita”. La classifica dunque cambia e ora bisogna lavorare per trovare la casella giusta per giocare: la possibile data del 13 gennaio, con conseguente rinvio degli impegni di Coppa Italia, ha perso quota nelle ultime ore, la Lega studierà la situazione e deciderà il da farsi. La vicenda, giudiziariamente, si ferma qui. Anche perché la Federcalcio non si era costituita presso il Collegio, mentre da subito la Juventus ha deciso di restare fuori dalla vicenda, rinunciando ad assumere un ruolo già dalla sentenza della Corte Sportiva d’Appello.

Preordinata

—  

Il giudice sportivo Gerardo Mastrandrea, dopo un supplemento di indagine, aveva sposato la tesi della mancata causa di forza maggiore, unica ipotesi per non scegliere la linea dell’automatismo mancata presentazione-3-0 a tavolino. In primo grado, aveva trionfato dunque la linea della divisione in due momenti della vicenda. Il carteggio fra il Napoli e le autorità sanitarie locali avrebbe avuto due distinti fasi: una senza esplicitare il divieto di partire, soltanto l’altra – la domenica alle 14.13 – avrebbe invece prescritto l’isolamento ma con l’impossibilità logistica di potersi recare a Torino a quell’ora della giornata (la partita era fissata per le 20.45 con una tolleranza di 45 minuti per il fischio d’inizio). La Corte Sportiva d’Appello presieduta da Aldo Sandulli era andata addirittura oltre: la scelta del Napoli di sarebbe stata “volontaria, se non addirittura preordinata”. Toni durissimi. Peraltro in qualche modo stigmatizzati anche dal procuratore nazionale dello sport, l’avvocato Alessandra Flammini Minuto (in aula c’era anche Ugo Taucer, Procuratore generale dello sport), che rappresentava vista l’assenza dei legali della Figc, l’unica potenziale antagonista del ricorso del Napoli e che invece censurava la decisione di secondo grado: “Mi sembra che abbiano fatto il passo più lungo della gamba”.

DeLa e Pirlo

—  

Grassani, insieme con il professor Enrico Lubrano, aveva presentato una memoria per negare la mancanza di volontà. Anche la decisione di disdire il volo il sabato e i test dei tamponi la domenica mattina presso l’albergo di Torino, era esclusivamente tecnica. “E d’altronde se non ci fosse stata questa volontà, non si sarebbe ripetutamente contattato le autorità sanitarie locali”, ha detto Lubrano. “Non c’era neanche una ragione su un milione per non giocare”. Il presidente del Napoli ha invece fatto riferimento anche al momento calcistico della sfida: «Avevo tutto l’interesse a incontrare Pirlo in quel momento – ha detto nel dibattimento De Laurentiis – perché era all’inizio della sua carriera da allenatore e dunque poteva anche non portare sul campo una Juventus pericolosa». Dunque, si giocherà. Quando ancora non si sa.

Precedente Messias show, Cordaz para tutto: il Crotone batte il Parma e lascia l'ultimo posto Successivo Diretta/ Arsenal Manchester City (risultato 0-1) video streaming DAZN: Gabriel Jesus!