Juve-Napoli è l’Higuain-day Con Sarri la squadra per lui


L’Higuain napoletano avrebbe fatto felice Franco Battiato, quando il cantautore siciliano cercava “un centro di gravità permanente”. Gli sarebbe bastato guardare il Napoli di Sarri e lo avrebbe trovato. Quel Pipita da 36 gol, che da solo valeva mezza squadra. E che a Torino non si è ancora visto.
Parlare di delusione sarebbe oggettivamente ridicolo e non rispecchierebbe la stagione torinese di Higuain, che ha già segnato 7 gol in 13 presenze. Ma è indubbio che il Pipita napoletano in versione iradiddio non si è ancora visto.

MONDO JUVE — C’è sicuramente un fattore emotivo nella stagione, fin qui più che discreta ma non abbacinante, dell’Higuain torinese. Non c’entra nulla la tormentata vicenda estiva, che peraltro si è chiusa come il giocatore voleva. L’argentino spingeva per la Juve da mesi perché vuole cominciare ad alzare trofei. Il prezzo da pagare è che a Vinovo non è più la superstar indiscussa. Figure dello spessore tecnico e umano di Buffon, Barzagli, Bonucci, e Dybala a Castelvolturno non ce n’erano. Nessun problema insormontabile: Higuain si è calato nel pianeta Juve come meglio non avrebbe potuto. Umiltà e professionalità. Nessun muso lungo quando è finito in panchina. Ma è evidente che non può essere solo la Juve a fare un passo verso di lui, anche Gonzalo deve adeguarsi al nuovo contesto. L’anno scorso riceveva 32,9 palloni a partita, quest’anno la media scende a 12,8. Nemmeno in area la sostanza cambia: siamo passati da 6,2 a 3,8.
PIU’ ISOLATO — C’è una questione tecnica che non è secondaria. Il Pipita a Napoli aveva due valletti dalle caratteristiche ben precise. Due esterni alti perfetti per il 4-3-3 tra Callejon, Insigne e Martens. Gente molto brava a saltare l’uomo e a mettere palloni dalle fasce per Higuain, vera enciclopedia dei movimenti da prima punta. Le situazioni sono diverse, ma anche con la nazionale argentina il Pipita ha parecchia compagnia davanti. Anche con Bauza come c.t. non sono rare le partite con Messi, Higuain e Aguero di punta. Più Di Maria nei tre di centrocampo. Fin qui, la Juventus non ha praticamente mai abbandonato il 3-5-2, con Dybala che si dedica moltissimo al gioco di raccordo tra i reparti. Ricordiamo ancora l’invito di Higuain alla Joya nel finale di Inter-Juve: quello “stammi vicino” nemmeno troppo sussurrato.
SOLO LUI — Il Pipita non segna da 4 partite: se non fosse lui non se ne parlerebbe nemmeno. Ma adesso arriva quella che per lui è “La Partita”, con tutto il mondo che guarderà la sua maglia numero 9. Se la serata sarà buona la pressione da 90 milioni che il grande ex ha sulle spalle inizierà ad alleggerirsi parecchio. Ed entrare dentro il pianeta Juve sarà ancora più facile. Già, perché in tutto questo c’è anche Juventus-Napoli. E i bianconeri non vogliono fallire un altro scontro diretto.

 Jacopo Gerna 

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