L’aspetto mentale ha certamente un valore decisivo nell’inizio scintillante della seconda vita juventina di Alvaro Morata, ma quello tattico non va trascurato. Lo spagnolo ha le caratteristiche per esaltare i principi che Pirlo vuole vedere applicare dalla Juventus ed esserne al tempo stesso esaltato. Tecnica, atletismo e intelligenza gli permettono di svariare, contribuendo alle rotazioni che il tecnico vuole. Ma è sopratutto la sua capacità di attaccare la profondità ad andare a nozze con le idee di Pirlo: ideale per approfittare dei numerosi servizi dall’esterno che arrivano con due giocatori sempre larghi, massimizzandone così l’efficacia, e al tempo stesso preziosa per liberare lo spazio fuori area per il rifinitore e l’altra punta.