Juve, Milik a digiuno dal gol e ora prevale la prudenza: il riscatto può slittare

Si parla tanto, inevitabilmente, del digiuno di Dusan Vlahovic. Sfondato ormai il muro dei 1000 minuti senza gol su azione per il centravanti serbo, ora di nuovo fermo ai box per un problema alla caviglia che lo ha costretto a saltare la semifinale di ritorno con l’Inter. Ma non è che per gli altri attaccanti vada tanto meglio. L’ultimo gol di Arek Milik, per esempio, è datato 22 gennaio al 34′ del 3-3 con l’Atalanta. Poi basta squilli, il contatore senza reti dice 449 minuti, mentre il calendario è più severo anche perché proprio la partita dopo quell’ultimo gol (contro il Monza il 29 gennaio) è poi arrivato l’infortunio muscolare che lo ha tenuto fino ad aprile. Un peccato per la Juve, un peccato per Milik, che fino a quel momento stava convincendo tutti: 8 gol segnati, un ruolo di riferimento nelle rotazioni di Max Allegri anche nei momenti di difficoltà. Anche perché proprio il polacco fa parte di quella schiera di giocatori che hanno ancora molto da ottenere, a cominciare dal riscatto: l’operazione che l’ha portato dal Marsiglia alla Juve sembra una di quelle da cogliere al volo, prestito con diritto di riscatto fissato a quota 7 milioni (più 2 di bonus) pagabili in tre stagioni. Ma se questi dovevano essere i giorni per la definizione dell’acquisto a titolo definitivo del suo cartellino, in realtà alla Juve sembra aver prevalso la linea della prudenza. SERVE TEMPO – Questo non significa che Milik non verrà riscattato, ma che salvo nuovi cambi di rotta non verrà riscattato ora. Rimandando l’appuntamento con la decisione finale dal 30 aprile ai primi giorni di giugno, quando la stagione sarà conclusa e alla Continassa saranno (si spera) spazzati via tutti i dubbi sul futuro, tra vicende extra-campo e la scelta anche di quel direttore sportivo che dovrà poi tirare le fila del mercato per la Juve che verrà E anche se Milik vuole restare alla Juve, anche se a Torino sono tutti soddisfatti di lui, potrebbe quindi volerci più tempo del previsto per una svolta definitiva.

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