Juve, Messi e Mbappé fanno paura. Poi le baby star del Benfica e il Maccabi col gigante del gol

A Parigi svolta meno glamour e più concreta con Galtier: una rivoluzione che vale la Champions. Tra i portoghesi di Rui Costa occhio a Ramos e Silva. Gli israeliani puntano sui 194 centimetri di Pierrot

Calvi-Grandesso-Pietrella

25 agosto – Milano

Paris Saint-Germain, Benfica e Maccabi Haifa: l’urna offre alla Juventus un gruppo di Champions League con una concorrente per il primo posto che è tra le favorite della coppa e un resto del girone per assicurarsi il passaggio del turno, senza potersi permettere cali di tensione.

Psg

L’era Galtier, con Messi rinato

di Alessandro Grandesso

Operazione riscatto, ma nel nome dell’anti-blingbling, come ormai predica il presidente Al Khelaifi. Finita l’era dei capricci e dei privilegi, adesso conta solo sudare e vincere. E così è scattata la rivoluzione in casa Psg. Fuori Pochettino, dentro il meno glamour Galtier che però è partito con il botto: 17 gol fatti e 1 subito in tre turni di campionato. Ma a rinascere è stato soprattutto Messi, un fantasma la passata annata, di nuovo brillante in quest’avvio stagionale. Gol e assist a pioggia anche da Neymar, ufficiosamente sul mercato. E non è da meno Mbappé subito travolgente, con tanto di gol lampo da 8 secondi. Con Donnarumma titolare tra i pali e Verratti in regia, il club dell’emiro riprova a conquistare la Champions, l’unico trofeo che conta a Doha.

LA STELLA: MBAPPE’

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Dopo una stagione da telenovela, Mbappé ha deciso di restare, rifiutando le avance del Real Madrid e sottoscrivendo un triennale con il Psg che l’ha messo al centro del progetto, come chiedeva, garantendogli 40 milioni a stagione. Il francese va a caccia della prima Champions con l’aiuto di Messi e Ney.

ALLENATORE: GALTIER

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Era il nome meno quotato, ma alla fine da Doha è arrivato il via libera per il francese che al Psg ha sempre procurato dispiaceri da avversario. Dopo Saint Etienne, Lilla e Nizza, il 55enne deve dimostrare di essere all’altezza delle grandi stelle che allena.

COME GIOCA (3-4-1-2)

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Donnarumma; Ramos, Marquinhos, Kimpembe; Hakimi, Vitinha, Verratti, Mendes; Messi; Mbappé, Neymar.

Benfica

Nuovo corso, due stelline

di Francesco Pietrella

Prima notizia: fin qui il Benfica non ha perso una partita. Sei match, sei vittorie, 17 gol fatti e solo due subiti, entrambi dal Midtjylland. Dopo aver superato i turni preliminari i portoghesi arrivano ai gironi con la carica di chi vuole stupire. Il nuovo allenatore Roger Schmidt ha già plasmato la squadra a sua immagine e somiglianza, gegenpressing e tanti gol. Gonçalo Ramos, 21 anni, si è già guadagnato la nomea di “nuovo Joao Felix”, 5 reti e 4 assist in 6 partite. A Lisbona lo chiamano il “Feiticeiro”, lo stregone, perché – come dice lui – “c’è stato un periodo in cui vincevo tutti i rimpalli”. Da qui un po’ di magia. Altri da tenere d’occhio: il solito Otamendi, i due centrocampisti Florentino e Fernandez (quest’ultimo già idolo dei tifosi), l’ala David Neres e qualche conoscenza della Serie A, Gil Dias, Meité, Joao Mario e Adel Taarabt, ora fuori rosa, vicino a dire addio al Da Luz dopo tre stagioni. Salutato Nunez, volato a Liverpool per 100 milioni, sono arrivati l’argentino Fernandez, il mediano norvegese Aursnes, David Neres, il terzino Bah e João Victor, centrale. Il presidente è Manuel Rui Costa, 10 classico di Milan e Fiorentina. Ultimo appunto: nelle giovanili c’è Cher Ndour, talento azzurro del 2004, centrocampista alla Pogba e campione in carica dell’ultima Youth League.

LA STELLA: RAFA SILVA

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Esterno, fantasista, seconda punta. Rafa Silva è un jolly dall’assist facile. Al Benfica dal 2016, ha vinto due campionati, due Supercoppe e infilato 61 gol, 21 di questi nell’annata record 2018-19. Quest’anno è già a 3. Classe ’93, un paio di anni fa l’hanno soprannominato “l’Hazard del Portogallo”. Curiosità. Da bambino fece una scommessa con il padre: “Se segno almeno 30 gol in un anno smetti di fumare”. A casa Silva non c’è traccia di sigarette.

IL TECNICO: SCHMIDT

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La sfida con i club italiani è in parità. Bene contro la Lazio, preliminare di Champions vinto nel 2015, e male con la Roma, sconfitta in trasferta e pari a Leverkusen, con 4 presi. Roger Schmidt, 55 anni, tedesco di Kierspe, un passato da ingegnere automobilistico, è uno dei massimi esponenti del gegenpressing. Il Benfica sarà rapido, veloce, efficace, cinico, quasi letale. Il suo capolavoro resta il triennio 2014-17 con il Bayer Leverkusen, prima di un inspiegabile trasferimento in Cina con il Beijing Guoan. Dopo aver vinto Coppa e Supercoppa d’Olanda con il Psv ha scelto il Portogallo. Uno dei suoi allenamenti con il Salisburgo è ancora su YouTube: gli esercizi toccano le chiavi di volta del sistema Schmidt, ovvero il pressing, il recupero palla e la rapidità nel tiro.

COME GIOCA (4-2-3-1)

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Vlachodimos; Gilberto, Otamendi, Morato, Grimaldo; Fernandez, Florentino; Neres, Rafa Silva, João Mario; Gonçalo Ramos. All: Schmidt

Maccabi Haifa

Quel precedente di 13 anni fa

di Francesco Calvi

Una storia ultracentenaria e 14 scudetti in bacheca. Per la terza volta negli ultimi 20 anni, il Maccabi Haifa è tra le 32 squadre partecipanti alla fase a gironi di Champions League. Mancava dal 2009-10, quando si ritrovò nel gruppo A insieme… alla Juventus. In quell’occasione, i bianconeri vinsero entrambi i confronti per 1-0, grazie ai gol di Chiellini e Camoranesi. L’inizio del campionato israeliano è fissato per il 30 agosto, ma la squadra di Barak Bakhar ha già giocato sei gare ufficiali in stagione, superando Olympiacos, Apollon Limassol e la Stella Rossa di Dejan Stankovic nei turni preliminari. Quella del Maccabi è stata una qualificazione last-minute, frutto di un’autorete dei serbi in pieno recupero.

LA STELLA: PIERROT

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Nato nelle Isole Haiti nel 1995, il centravanti del Maccabi si è trasferito ad Haifa appena un mese fa, presentandosi nel modo migliore ai suoi tifosi. Cresciuto (anche) calcisticamente negli USA, nel 2018 è approdato nel campionato belga, per poi passare al Guingamp nella Serie B francese. Nell’ultima stagione ha collezionato 15 reti; il Maccabi l’ha notato e gli ha proposto di sognare insieme la Champions League. Missione compiuta, perché il gigante di 194 centimetri ha segnato 5 gol nelle 6 gare valide per gli spareggi.

IL TECNICO: BAKHAR

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Nelle ultime sette stagioni, l’allenatore del Maccabi Haifa ha vinto cinque scudetti. Considerando che ha solo 43 anni, è largamente riconosciuto come l’allenatore più promettente del calcio israeliano. Ricordate l’Hapoel Beer Sheva, che nel 2016 riuscì a battere l’Inter prima di De Boer e poi di Pioli, durante i gironi di Europa League? Ecco, era il loro allenatore. A quei tempi aveva 37 anni, adesso mister Bakhar ha anche un po’ di esperienza in più.

COME GIOCA (4-3-3)

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Cohen; Sundgren, Planic, Goldberg, Cornud; Chery, Lavi, Ali Mohamed; Haziza, Pierrot, David.

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