Juve, la settimana più importante: in gioco 18 punti, un trofeo e… 100 milioni

Prima della sfida al Napoli di domenica i bianconeri sono attesi da due partite fondamentali: giovedì a Lisbona per continuare a inseguire l’Europa League e mercoledì al Collegio di Garanzia per riavere l’equivalente di cinque vittorie sul campo. Con quel che comporta per le casse in ottica Champions

Tutto in una settimana per la Juventus. L’annullamento o meno della penalizzazione, mercoledì al Collegio di Garanzia del Coni, può riaprire o chiudere definitivamente le possibilità di qualificazione alla Champions League dal campionato. Il ritorno dei quarti di Europa League, giovedì a Lisbona, può tenere aperta o chiudere la rincorsa all’obiettivo di maggior prestigio rimasto sul campo. Con conseguenti ricadute anche a livello economico.

L’OBIETTIVO FUORI DAL CAMPO

—  

La cosa più importante: all’udienza di mercoledì sul ricorso per i 15 punti di penalizzazione, decisi dalla Corte d’Appello Federale con la revocazione della precedente sentenza di secondo grado, balla l’equivalente di cinque vittorie sul campo, in un giorno solo. Che diventano sei, pari a 18 punti potenziali, aggiungendo un impegno non qualsiasi a fine settimana, la serata di gala da onorare come impone lo stimolo del confronto contro il Napoli capolista sulla via dello scudetto (preceduto dalla riapertura o meno della Curva Sud dello Stadium, con sanzione per il caso-Lukaku per il momento sospesa). Ritrovare i 15 punti non riaprirebbe la corsa scudetto, perché il cammino di Allegri è stato ben distante da quello di Spalletti. Da qualche ora, non varrebbe neanche più il secondo posto, perché anche con 15 punti in più la Juventus al momento lo ha perso a favore della Lazio. Ma di certo rimetterebbe i bianconeri con entrambi i piedi nella zona Champions, a +8 dal quinto posto con 8 partite da giocare.

L’OBIETTIVO SUL CAMPO

—  

L’altra strada della Juventus per la Champions League della prossima stagione passa dal campo, ma non dal campionato. Cioè dal posto nella coppa più importante riservato alla vincitrice dell’Europa League. Un obiettivo non dietro l’angolo e distante almeno quattro partite, oltre che sicuramente non facile, per la Juventus, attesa giovedì al ritorno dei quarti di finale contro lo Sporting Lisbona: tutto da giocare, visto che l’1-0 dell’andata a Torino non offre due risultati su tre ma non margini enormi di gestione. Di più, oltre a rappresentare una via d’accesso all’Europa che conta, l’unica realistica se fosse confermato il -15, l’Europa League è anche l’obiettivo più prestigioso sul campo che resta alla Juventus da qui alla fine della stagione, dopo che sono sfumate da mesi la Champions League e lo scudetto: Allegri non ha ancora vinto trofei dal suo ritorno di un anno e mezzo fa sulla panchina della Juve.

L’ASPETTO ECONOMICO

—  

La lingua batte sempre sul dente che duole sul raggiungimento della Champions League, perché da esserci o meno dipende la squadra che si può allestire, anche in termini di appeal con i giocatori da prendere o da trattenere. Ma soprattutto perché tra farla e restare fuori dall’Europa – col -15 oggi la Juve è settima, resterebbe solo la via della Coppa Italia al netto di eventuali provvedimenti Uefa – balla circa un quarto dei ricavi bianconeri, una cifra quantificabile per difetto attorno agli 80 milioni. Ben oltre gli 80 milioni, se ai premi Uefa si aggiungono gli incassi da stadio della prima fase e di almeno una partita della fase a eliminazione, per restare proprio terra terra agli obiettivi minimi (non raggiunti quest’anno). Che uniti ai milioni che ballano tra vincere questa Europa League e uscire invece adesso con lo Sporting (andare in semifinale vale 2,8 milioni, andare in finale altri 4,6 milioni, vincerla altri 4 milioni, più un altro incasso allo Stadium per la semifinale) significa scavallare eccome i 100 milioni in gioco. Tutto in questa settimana.

Precedente Inter: agente in sede, arriva dal Sassuolo Successivo Napoli-Milan, attenzione ai corner nel primo tempo: l'assedio azzurro suggerisce una quota