Juve, la rimonta non sarà facile

INVIATO A TORINO – Se pensate alla Juventus feroce di Antonio Conte o a quella cinica di Max Allegri siete fuori strada e rimanere delusi è inevitabile. La Juventus di Andrea Pirlo al momento è… un’altra squadra e la classifica della Serie A non a caso parla chiaro visto che i bianconeri sono costretti a inseguire, distanti rispettivamente 10 e 9 punti dal Milan e dall’Inter (pur con una gara da recuperare). Potrà rientrare in corsa per il titolo e lottare con le milanesi per il decimo scudetto consecutivo? Difficile pensare che, così com’è adesso, abbia le carte in regola per impensierire gli uomini di Pioli e quelli di Conte. A Bonucci e compagni in questo momento mancano troppe cose: dalla ferocia agonistica a un gioco efficace, dalla capacità di approcciare bene le partite a una profondità del reparto offensivo che in passato avevano sempre avuto. Sono tanti gli interrogativi ai quali il tecnico di Flero dovrà trovare una soluzione in tempi brevi. Il mese di gennaio per la Signora sarà determinante perché in calendario ci sono altre 5 gare di campionato, gli ottavi di Coppa Italia e la finale di Supercoppa Italiana contro il Napoli. Pirlo vuole fortemente il primo trofeo da allenatore il 20 a Reggio Emilia, ma contro gli azzurri di Gattuso la Juve vista ieri sera probabilmente non sarà sufficiente.

COSA SERVE – Prima di tutto il gioco che senza Arthur non fluisce bene. La perdita estiva di Pjanic ha tolto qualità al reparto e l’arrivo del brasiliano non ha colmato il vuoto perché l’ex Barcellona ha fatto i conti con problemi fisici e difficoltà d’inserimento. Ieri sera è partito dalla panchina perché non ancora al top dopo l’infortunio contro l’Atalanta, ma è chiaro che a questa squadra serva tremendamente. In coppia con McKennie può dare un bel contributo per azionare gli esterni e per garantire un possesso più qualitativo. Pirlo, inoltre, deve inculcare nei suoi la capacità di approcciare meglio le partite. Contro la Fiorentina, nel pesante 3-0 pre natalizio, le difficoltà all’inizio erano state evidenti, con la rete di Vlahovic e il rosso a Cuadrado. Contro l’Udinese la storia si è ripetuta, ma il finale è stato diverso perché il gol di De Paul dopo 10′ è stato annullato dal Var. Non sempre un tocco di mano salverà la Signora. In più che da sistemare qualcosa nella fase difensiva. E’ vero che la Juventus ha concluso molto di più degli avversari e ha avuto un netto vantaggio nel possesso palla, ma i friulani si sono visti annullare l’1-0, hanno colpito due traverse e segnato il 3-1 al 90′. Contro le grandi in futuro certe concessioni potrebbero essere fatali.

MERCATO – Avere in avanti un fenomeno con Ronaldo (14 reti in 11 gare disputate in Serie A nel 2020-21) è una bella mano e, nella notte in cui Morata era assente per un problema muscolare, è positivo il fatto che Dybala abbia lanciato, pur nel recupero, un segnale importante battendo Musso per il 4-1. E’ comunque innegabile che là davanti qualcosa a Pirlo manchi. Gli attaccanti di ruolo sono solo 3 (Ronaldo, Morata e Dybala) e almeno un altro darebbe una grossa mano. Anche perché da qui al 31 gennaio gli impegni ufficiali saranno ben 7 e basta un infortunio, come quello attuale dello spagnolo, per far saltare la possibilità di cambiare qualcosa. Non il massimo se si gioca ogni tre giorni…. D’accordo, in avanti possono giocare sia Kulusevski sia Chiesa, ma avere una punta in più sarebbe prezioso. Soprattutto per una Juventus che deve rimontare e da ora in poi non potrà più sbagliare. Pioli e Conte continuano a correre. E Pirlo deve adeguarsi.

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