Juve-Inter, difesa contro attacco: Allegri e Inzaghi la preparano così

Quando ormai la pausa della Serie A per fare spazio ai Mondiali è imminente, è quasi tempo di primi bilanci per le formazioni del massimo campionato, chiamate ad inagurare la stagione prima di Ferragosto e a fermarsi per quasi due mesi, con tutte le conseguenze del caso a livello di preparazione.

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Juve-Inter, vietato sbagliare: ultima chiamata per lo scudetto

Secondo la maggior parte degli addetti ai lavori da gennaio inizierà un altro campionato, ma fatto sta che in alcuni casi le distanze in classifica sono già piuttosto significative. È il caso di Juventus e Inter, di fronte nella 13ª giornata per una sfida che sa di spareggio e di ultima spiaggia per conservare qualche speranza di inserirsi nel discorso scudetto. Del resto nessuno in estate si sarebbe immaginato di vedere i bianconeri a -10 dal primo posto a novembre e i nerazzurri appena due punti più sopra con già quattro sconfitte. Insomma, ora o mai più, ma i numeri con cui le due grandi rivali si presentano al Derby d’Italia evidenziano cosa non ha funzionato nel primo terzo di stagione.

Il Derby d’Italia degli opposti

Bianconeri e nerazzurri non sono presenti nelle prime posizioni di nessuna delle classifiche di rendimento di squadra, con un paio di eccezioni, che rappresentano i rispettivi punti di forza che Allegri e Inzaghi cercheranno di sfruttare nella sfida di domenica sera. La Juve vanta infatti la miglior difesa del campionato con appena sette gol incassati: considerando i primi 10 campionati europei, solamente il Barcellona (quattro reti in 12 gare) e il Benfica (cinque in 11) hanno subito meno gol dei bianconeri. Agli antipodi i numeri dell’Inter, che ha già incassato 17 reti in 12 partite, mai così tante dal 2011-’12: la squadra di Inzaghi vanta però il secondo miglior attacco del campionato con 25 gol e va a segno da 24 gare di Serie A consecutive. L’ultima volta in cui i nerazzurri non hanno trovato la via della rete in campionato risale al 25 febbraio (0-0 in casa del Genoa). Al contrario la Juve è solo il 6° miglior attacco della Serie A con 18 gol, solo la Roma tra le grandi ha finora fatto peggio con 16.

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Juve-Inter, gli uomini chiave: i bianconeri si affidano agli esterni

Nessuna sorpresa, comunque, perché i dati in questione riflettono le filosofie agli antipodi dei due allenatori e quindi i differenti stili di calcio, evidenziati anche nelle altre graduatorie di squadra e individuali. Netta infatti la differenza a livello di tiri in porta e nello specchio, con l’Inter avanti rispettivamente di 30 e 25 “lunghezze”, non poche in appena 12 giornate, mentre la Juventus è davanti ai rivali come palle recuperate e contrasti, dati sintomo non tanto di una superiore aggressività, bensì del fatto che i bianconeri esercitano un possesso palla inferiore, aspetto che richiede più impegno nella riconquista. E i singoli? Detto che nessun giocatore di ambo le squadre compare ai primi posti della classifica dei dribbling, e che Lautaro svetta in assoluto in A per tiri in porta e nello specchio, anche da questi dati riflettono i diversi stili di gioco: qualità più diffusa per l’Inter, che ha i migliori creatori di occasioni e fornitori di assist sia in mezzo (Barella quattro, Calhanoglu tre), che sugli esterni, dove Dimarco ha già prodotto ben 24 occasioni da rete. Per la Juve, invece, dove Vlahovic è il re dei tiri, seppur con scarsa precisione (12 nello specchio sui 31 totali) la qualità è quasi interamente concentrata sugli esterni: Cuadrado infatti appaia Dimarco a 24 occasioni create con tre assist e Kostic vanta gli stessi numeri.


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