Juve, il monte ingaggi pesa: Di Maria e Rabiot in bilico, ma anche Vlahovic è a rischio

Il club dovrà liberarsi degli stipendi più importanti. Sicuramente Paredes saluterà e Pogba è fuori budget

Champions o non Champions, questo è il dilemma. Se la Juventus parteciperà o meno alla competizione più importante anche l’anno prossimo influirà inevitabilmente sul mercato. Le speranze al momento sono poche, anzi pochissime, perché oltre a vincere le ultime due partite i bianconeri dovrebbero sperare che il Milan non batta il Verona e che anche Atalanta e Roma s’inceppino. In più c’è poi la spada di Damocle della Uefa, che potrebbe intervenire con l’esclusione anche in caso di qualificazione. Massimiliano Allegri nel post partita di Empoli è stato chiaro: a seconda di dove giocherà la Signora cambieranno anche le strategie. Tradotto: il club dovrà ridimensionare soprattutto gli stipendi, cercando di tagliare i giocatori che guadagnano di più, oltre che mettere sul mercato i pezzi pregiati.

Sacrificio DV9

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Ecco perché Dusan Vlahovic pare il giocatore più a rischio: guadagna tanto (7 milioni) ed è stato pagato parecchio appena un anno e mezzo fa, però è giovane e quotato, nonostante l’ultima stagione sia stata deludente, e le pretendenti non mancano. Piace a Manchester United, Chelsea e Bayern Monaco ed è ipotizzabile che le big straniere ci facciano un pensierino, avendo anche la possibilità di garantirgli lo stesso ingaggio, se non addirittura più alto. Il suo procuratore Darko Ristic aveva già fatto a gennaio un giro di sondaggi e probabilmente si è già rimesso al lavoro.

Rabiot a zero

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Senza Champions Vlahovic rischia di diventare un sacrificio indispensabile. Lo stipendio di Dusan è lo stesso di Adrien Rabiot, che è arrivato 4 estati fa a zero e, salvo clamorose sorprese, se ne andrà da svincolato a fine giugno. Il francese è un pupillo di Allegri, che aveva chiesto alla società di provare a trattenerlo. La mamma-agente del giocatore, Veronique, si era detta disponibile a trattare ma solo a fine stagione. Senza la Coppa più importante la posizione della Juventus diventerebbe molto più debole: difficile che un ragazzo nel pieno della maturità, dopo un’annata ad alti livelli e con la possibilità di accasarsi gratis, decida di restare per amore dei colori bianconeri. In più il club, privo degli introiti che arrivano dall’Europa, farebbe più fatica a garantirgli un contratto così ricco.

Paredes e Pogba

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Di sicuro la Signora si libererà dei 7 milioni che guadagna Leandro Paredes, in prestito dal Psg: l’obbligo di riscatto è decaduto con la mancata qualificazione agli ottavi di Champions e la Juventus aveva già deciso di non acquistarlo (troppi 22 milioni, visto anche il rendimento non soddisfacente), a maggior ragione non cambierà idea ora, anzi ne approfitterà per alleggerire il monte ingaggi. Lo stipendio più pesante in assoluto però è quello di Paul Pogba, 8 milioni netti a stagione più 2 di bonus: il contratto è lungo (altri 3 anni) oltre che oneroso e dopo la stagione fantasma del Polpo difficile che qualcuno si faccia avanti per acquistarlo. In più il giocatore è certo di potersi riscattare in maglia bianconera e non valuta neppure l’ipotesi di un addio, anche nell’eventualità che si resti senza Europa. Perciò la Juve sarà in un certo senso obbligata a ripartire da Pogba, nella speranza che riesca a uscire dall’incubo degli infortuni.

Dietrofront Fideo

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Altro ingaggio pesante è quello di Angel Di Maria, che ha firmato un annuale a 6 milioni. La Juve, inizialmente intenzionata a proporgli il rinnovo di un anno (approfittando del Decreto Crescita) ha cambiato idea dopo le ultime prove opache del Fideo. Senza Coppa meglio ripartire dai giovani e da stipendi più sostenibili.

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