Juve, il mondo alla rovescia

ROMA - Perdere sei punti in una volta sola non è da tutti, anche questa può essere considerata un’impresa. In uno dei giorni più neri della sua storia recente la Juve si è vista cancellare i primi tre dal Collegio di Garanzia del Coni e ha reagito con distacco, una signorile e algida “indifferenza”. Gli altri tre glieli ha portati via la Fiorentina più sfacciata dell’anno, nella quale molto ha funzionato: da Vlahovic, finalmente concreto, a Borja Valero, da Caceres a Amrabat, da Castrovilli a un sontuoso Ribery (come protegge il pallone lui non lo protegge nessuno). E in questo caso l’indifferenza si è trasformata in inquietudine.

Certe giornate sono ciò che sembrano. L’assurdo non ha confini, ma soprattutto non viene percepito come tale. La sentenza pro-Napoli è arrivata nel pomeriggio. E a quel punto Pirlo si è visto costretto a lasciare a casa Rabiot, che aveva scontato il turno di squalifica proprio nella serata del tavolino azzoppato. Due minuti dopo il fischio d’inizio Ribery ha liberato Vlahovic che con il secondo controllo si è allungato il pallone, ma è ugualmente riuscito a superare Szczesny. Poco meno di un quarto d’ora più tardi, nel momento di massimo sforzo di Ronaldo e compagnia, Cuadrado ha commesso un fallo da espulsione lasciando la squadra in dieci - naturalmente il sacrificato è stato Ramsey. Partita compromessa. Ma non è tutto: il 2 a 0 l’ha segnato Alex Sandro nella sua porta, il terzo Caceres, due volte ex. Tra il primo è il terzo gol, la Juve ha protestato per il mancato giallo a Borja Valero (sarebbe stato il secondo) e per un paio di rigori non assegnati da La Penna, il più evidente per un intervento di Dragowski su Bernardeschi.

Il mondo si è così rovesciato addosso ai campioni d’Italia: visto Nedved abbandonare la tribuna dell’Allianz Stadium prima della fine ripetendo «è un furto, è un furto».

Per Pirlo non sarà un Natale dei più sereni: 24 punti sono pochi, soprattutto in considerazione del fatto che sono il prodotto di sei vittorie, sei pareggi e, appunto, della sconfitta con la Fiorentina di Prandelli. Un percorso insoddisfacente, roba da mandare all’aria il primo obiettivo.

Un bacio finto che diventa vero, la Fiorentina: per un tempo ho visto i contenuti che ipotizzai a inizio stagione. Il centrocampo ha qualità e personalità: Ribery, Castrovilli, Borja Valero e Amrabat formano un quartetto di primo livello, Biraghi è tra i migliori crossatori in corsa del campionato, Milenkovic e Pezzella sono centrali eccellenti e insomma il campo ha restituito alla Fiorentina parte di quello che è. E la portata di questo successo può cambiare percorso e clima.

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