Juve, i nuovi leader: da Gatti a Bremer, chi ha fatto il salto quest’anno

Chi sono i calciatori che l’estate scorsa non avevano esperienza in un top club e adesso sono diventati dei titolarissimi. Per Vlahovic prima stagione integrale alla Juve a fasi alterne, diversi giovani hanno cancellato la carta d’identità

L’estate scorsa erano delle grandi incognite. Di fronte a chi si affacciava per la prima volta in un grande club, o chi si ritrovava addirittura alla sua prima esperienza in massima serie, era lecito nutrire qualche dubbio e far trasparire quel velo di perplessità. Delle pressioni che ci sono sulla Juventus, Allegri ne ha sempre parlato con estrema chiarezza: i dubbi però sono svaniti pian piano e ora molti calciatori, che sembravano delle seconde linee, sono diventati dei potenziali titolari con proiezione da senatori all’interno del gruppo.

LE PRIME VOLTE

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Bremer l’estate scorsa voleva il salto in un top club, ma il suo rendimento così regolare non era per niente scontato, per quanto fosse stato indicato negli anni precedenti come il miglior difensore della Serie A. Il brasiliano, dopo un primo momento di confusione, si è calato al meglio nella realtà bianconera, trasmettendo solidità all’intero reparto arretrato. Nei tre dietro è emerso anche Gatti, che la Juventus aveva pescato a gennaio dell’anno scorso in cadetteria dal Frosinone. Le sue prime partite in Serie A sono state complicate, ma il giocatore ha lavorato sodo e sulla lunga distanza ha cominciato a guadagnarsi la fiducia di Allegri con una certa continuità.

IN PROSPETTIVA

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In pochi avrebbero scommesso sul salto di qualità che Locatelli ha fatto quest’anno, reagendo con il lavoro all’arrivo di altri top l’estate scorsa nel suo ruolo. Il centrocampista poteva accusare il colpo, invece ha dimostrato una grande forza mentale: nella Juventus del futuro – e questo Allegri lo aveva detto in tempi non sospetti, va riconosciuto – potrebbe essere un capitano. Per adesso è un titolatissimo e non solo lui tra gli italiani: da fine ottobre anche Fagioli ha ritrovato il campo con una certa regolarità, fino a diventare un riferimento come Miretti, che è più giovane ma con molti più anni di militanza nel club bianconero a differenza di tanti altri compagni di spogliatoio.

LE SORPRESE

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Il Rabiot degli anni passati non era quello di quest’anno, che aumenta il rammarico dei tifosi bianconeri per via della scadenza del contratto a giugno: e non solo per il rendimento in campo ma anche per la leadership cha ha espresso nei momenti più delicati della stagione. Non era scontato anche l’impatto positivo che ha avuto Milik: calciatore maturo, sì, ma in poco tempo è diventato di riferimento per tutto il gruppo, anche se il club dovrà ancora decidere se trattenerlo o meno. In attesa di una reazione da parte di Chiesa e Vlahovic: anche da loro, in questo finale di stagione, è lecito attendersi un salto di qualità sul piano caratteriale, sulle orme di Bonucci e Danilo.

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