Juve, ha ragione Buffon I 5 punti su cui migliorare

L’anno scorso era servito. Eccome. Così Gigi Buffon nei giorni scorsi ha concesso il bis: altro monito alla squadra, altro richiamo, anche se il rendimento di inizio stagione, diverso, ha suggerito toni differenti. “Bisogna migliorare, vincere così non basta” il riassunto del suo pensiero, peraltro condiviso da critica e parte dei tifosi. Il doppio confronto col Lione, a due settimane di distanza, è una buona occasione per mostrarli in modo evidente, quei miglioramenti. Ecco cinque punti su cui lavorare.

TRANQUILLITÀ — Partiamo dal risultato, perché stasera non è l’unica cosa che conta, ma di sicuro la prima. Vincere chiude il discorso qualificazione, lasciando alla sfida col Siviglia quello primo posto (peraltro importante): altri risultati rischiano di complicare il primo discorso e di rendere difficile vincere il girone, visto il rendimento in crescita della squadra di Sampaoli. In casa bisognerebbe poi cercare di farlo con meno patemi rispetto a due settimane fa.

DIFESA — Insomma, meglio non chiedere altri miracoli a Buffon. Nonostante la difesa sia imbattuta in Champions (una delle 4 del lotto), ha ampi margini di miglioramento. Allegri accetta di lasciare l’uno contro uno per essere più pericoloso in fase di attacco, ma qualche meccanismo va registrato. Stasera si partirà a quattro dietro, ma non è una questione di numeri. La qualità degli interpreti non è in discussione, serve più coesione è più protezione per concedere meno, come un anno fa. In questo inizio di stagione gli avversari hanno avuto spesso 3-4 occasioni a partita.
SFRUTTARE I NUOVI — L’altra voce su cui lavorare è l’inserimento dei nuovi. Escludendo Higuain, che merita un discorso a parte, oggi ci saranno Dani Alves e Pjanic. L’ex Barça è potenzialmente un’arma dirompente sulla destra, finora però è stato meno coinvolto e pericoloso del suo corrispettivo a sinistra, Alex Sandro (fra i migliori dell’autunno). Trovare i suoi cross, sfruttare la sua qualità, coprire i suoi limiti difensivi può garantire un salto di qualità. “Pjanic è stanco”, ha detto Allegri: l’ex Roma stasera agirà dietro alle punte, potendo forse rifiatare di più e trovare più facilmente una posizione.
ASSETTO IN MEZZO — Miralem deve diventare un riferimento e non eclissarsi: può aiutarlo un centrocampo più veloce nel pensiero e più mobile e resistente nelle gambe. In questo senso i ritorni di Marchisio (in regia al posto di Hernanes) e Sturaro (in più rispetto al 3-5-2) dovrebbero andare in questa direzione, lasciando anche a Khedira gli inserimenti, specialità delle casa.
CERCARE IL PIPITA — Il resto sarà dare i palloni giusti a Higuain: le statistiche evidenziano come ne riceva e ne tocchi meno rispetto ai tempi di Napoli. Senza Dybala l’intesa con Mandzukic è da trovare, ma la generosità del croato può renderla possibile. Avere più vicino Pjanic, uno che “sa dare le palle che mi piacciono” è un primo fattore. L’altro può arrivare in corsa, con Cuadrado. Il colombiano è fra i più in forma, crea superiorità, può allentare le marcatura intorno a Gonzalo.

dal nostro inviato Valerio Clari 

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