Juve fuori ai gironi di Champions: l’ultima volta c’era Conte in panchina…

Nel 2013 i bianconeri persero nel pantano di Istanbul e vennero eliminati: ecco tutte le ultime eliminazioni prima degli ottavi

“This is not football!”. Questo non è calcio. Fino alla sconfitta di Lisbona, era questa l’ultima immagine legata a una Juventus fuori dai gironi di Champions. A pronunciarla alla fine del primo tempo è Antonio Conte, allora alla guida dei bianconeri, furioso con l’arbitro Pedro Proença. E’ l’11 dicembre del 2013 e a Istanbul Buffon e compagni sarebbero stati eliminati dal Galatasaray di Mancini. Orario insolito, si gioca alle 14. Motivo? Il giorno precedente sette minuti di neve avevano messo in ginocchio la Turk Telekom Arena, obbligando la Uefa a far slittare l’incontro. Poco cambia però, perché ghiaccio e fango renderanno impraticabile il campo pure quel pomeriggio. Morale della favola: al 40’ della ripresa, Pogba perde palla, da lì un lancio lungo che Drogba tocca di testa per lo scatto di Sneijder, con l’ex Inter che manda in Europa League i vecchi rivali: “Di cosa parliamo? Abbiamo giocato in un pantano!”, si sfoga Conte nel post gara. La sua Juve vincerà il campionato dei record con 102 punti, sfiorando il trionfo anche nella seconda competizione europea. La cavalcata verso la finale che si sarebbe giocata allo Stadium finisce in semifinale. Chi farà piangere i bianconeri? Proprio il Benfica.

ristorante da 100 euro

—  

In quell’edizione la Juventus vince solo contro il Copenhagen. Lo fa alla quinta giornata, a Torino, dopo che all’andata era finita 1-1. Quagliarella risponde a Jorgensen, poi le parate di Wiland su Giovinco e Vidal e l’errore clamoroso di Tevez nel recupero. Pari anche in casa contro il Galatasaray, con tre gol negli ultimi 10’ di partita: Quagliarella fa 2-1 al 42’, rimontando definitivamente la rete iniziale del solito Drogba sul fatale erroraccio di Bonucci (“Ho sbagliato, lavorerò ogni giorno per migliorare”, scriverà il difensore su Twitter), ma un minuto dopo ecco il colpo di testa di Bulut. Niente panico, in fondo anche l’anno prima erano arrivati due pareggi nelle prime due giornate, ma alla fine fu qualificazione. Però la Juventus non si sblocca, raccogliendo solo un punto su sei contro il Real di Ancelotti e Ronaldo. Fuori subito, qualche mese dopo arriverà il celebre sfogo di Conte: “Non puoi sederti al ristorante da 100 euro con 10 euro in testa”, la sua risposta a chi gli chiedeva quanto si potesse fare meglio in Europa. Da lì l’addio e l’arrivo di Allegri, che arrivò fino alla finale di Berlino. Chissà che non sia di buon auspicio.

la rissa di Montero

—  

La prima eliminazione della Juventus ai gironi da quando la Champions ha sostituito la Coppa dei Campioni (cioè dal 1992) è di oltre 20 anni fa. 8 novembre 2000, ad Arzano viene assegnato un Jackpot da oltre 30 milioni di euro mentre i bianconeri di Ancelotti cadono rovinosamente ad Atene. 15 giorni prima l’Amburgo aveva passeggiato a Torino grazie all’harakiri bianconero. Davids si fa cacciare per doppia ammonizione, mentre Zidane si becca un rosso diretto reagendo con una testata ad un fallo subito da Kientz. Vincere contro il Panathinaikos potrebbe dunque non bastare, ma con i greci arriva perfino una sconfitta. 3-1, ad aprire le danze l’ex Paulo Sousa. Una serata da incubo per Van der Sar, ormai prigioniero dei suoi fantasmi, e Kovacevic. Portiere e centravanti: insomma, funziona poco o nulla. La Juve va fuori da tutto, non riesce a centrare neanche la Coppa Uefa, vedendo andare così in fumo ben 50 miliardi di lire. Il clima è brutto, la dimostrazione si ha a Caselle. Atterrata nella notte a Torino, la squadra viene accolta in modo poco simpatico da un gruppo di giovani tifosi, che hanno la brillante idea di spintonare Zidane, il pupillo di Montero. Quest’ultimo, non proprio un tipo tranquillo, si sfila elegantemente gli occhiali, li ripone nella custodia e, nel giro di pochi secondi, si mette a rincorrere quei disgraziati riempiendoli di botte.

la disfatta di Ferrara

—  

Ad Atene, al centro della difesa, c’era Ciro Ferrara, che nel 2010 viene scelto come allenatore battendo la concorrenza di Spalletti. La stagione procede bene fino a novembre, anche in Champions. Pareggi con Bordeaux e Bayern, due vittorie con il Maccabi. Poi però si inceppa tutto, in Italia e in Europa. In Francia arriva una netta sconfitta (2-0), così che l’ultima del girone in casa contro il Bayern diventa questione di vita e di morte. Finisce malissimo, 1-4 con tanto di gol su rigore del portiere Butt. Il pubblico contesta, i due peggiori in campo sono Diego e Melo, pagati 25 milioni in estate ed etichettati come i colpi che avrebbero fatto tornare grande la Juve. Ferrara, che doveva essere il nuovo Guardiola, verrà esonerato a gennaio. Gli ultra-trentenni come Cannavaro, Camoranesi e Trezeguet verranno accompagnati alla porta a fine stagione. Insomma, la Juventus decise di ripartire. Vediamo se lo farà ancora una volta.

Precedente Dinamo Zagabria-Milan 0-4: tabellino, statistiche e marcatori Successivo Pioli: "Due risultati su tre? Non gestiremo, col Salisburgo vogliamo vincere"