Juve, ecco la prima vittoria. Ma che sofferenza con lo Spezia

In vantaggio con Kean, i bianconeri si fanno rimontare da Gyasi e Antiste. Ma sono proprio i discussi Chiesa e De Ligt a firmare aggancio e sorpasso della squadra di Allegri

E alla fine la Juve trovò la sua prima vittoria in campionato. Ma è stata una storia tesa, tutt’altro che scontata, contro uno Spezia mai domo. La trama sembra essere la solita: Juve in vantaggio, avversario prima in rimonta poi addirittura in sorpasso. Ma stavolta il finale è diverso: Chiesa firma il 2-2, De Ligt il 3-2 finale al Picco. Proprio loro due, i destinatari dei più recenti strali allegriani, hanno risolto e deciso il match, dopo che Kean aveva firmato il vantaggio bianconero e Gyasi e Antiste le reti liguri. Se la Juve non trova il clean sheet per la 19ª gara consecutiva in campionato, almeno un tabù è rotto: il secondo tempo da terra di conquista degli avversari per la prima volta diventa culla del gol juventino, e persino della vittoria. Ora in classifica i punti sono 5, in 5 gare. Sempre pochi, ma possono significare la svolta.

Primo tempo in equilibrio

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Le preannunciate novità di formazione fioccano al Picco: in difesa trovano spazio De Ligt (con Chiellini lasciato a Torino, febbricitante) e De Sciglio, con Chiesa sulla destra nel poker di centrocampo, lì dove McKennie dà a Locatelli un turno di riposo, e Kean in avanti, a far rifiatare Morata, recuperato ma in panchina. Nello Spezia si contano sei assenze, con Thiago Motta che schiera un 4-2-3-1 capace di chiudere tutti gli spazi e tenere compattissime le linee. Esattamente la situazione tattica che la Juve soffre di più, tanto che il primo tempo fa registrare parità non solo nel risultato ma anche negli equilibri in campo. La Juve si muove con ordine, prudente e circospetta, ma anche zavorrata dall’imperativo non solo morale dei tre punti. La squadra non decolla: non corre rischi, colleziona calci d’angolo, De Ligt manda alto di poco, ma la costruzione è poco fluida, gli spazi ristretti ma soprattutto impenetrabili, nonostante McKennie insista nelle verticalizzazioni e Chiesa stantuffi da par suo sulla destra, con più disciplina del solito. Capitan Dybala, alla 200ª volta da titolare con la Juve, fin qui si vede pochissimo, assorbito da un oscuro lavoro di raccordo, Chiesa è l’unico che provi l’affondo o il cambio di passo, spesso in coppia con Danilo. Per il resto è Juve prevedibile, cauta nel palleggio, più attenta a restare coperta che impegnata a costruire azioni offensive corali. Lo Spezia non trova difficoltà nell’evitarsi rischi, e trascorre una mezz’oretta di sostanziale tranquillità. Ci pensa Kean a vivacizzare la gara: al 28’ raccoglie un assist di testa di Rabiot e infila Zoet con un rasoterra. La sua ultima rete bianconera era arrivata nell’aprile 2019 contro la Spal, 893 giorni fa. Ma il sollievo dura poco: al 33’ Gyasi inventa un destro vincente da posizione angolata e firma l’1-1. Dybala dà un segno di vitalità chiamando Zoet a una deviazione in angolo non banale, e il primo tempo finisce qui.

Aggancio e sorpasso

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La ripresa parte con due cambi: dentro Alex Sandro e Locatelli, fuori De Sciglio e Bentancur. Ma la sorpresa arriva dallo Spezia: dopo 4’ il 19enne Antiste, che nella passata stagione giocava nella seconda divisione francese, sfugge a Bonucci e De Ligt e di destro batte Szczesny. Per la Juve, inchiodata ai suoi due punti in classifica, si fa davvero dura. Prova la reazione immediata Kean, ma un suo colpo di testa viene respinto d’istinto da Zoet, poi Chiesa serve l’accorrente McKennie che conclude alto dal limite. La Juve si riversa nella metà campo avversaria, ma, come già nel primo tempo, non dà l’impressione di dominare, nonostante il possesso di palla sia ampiamente a suo favore. Al quarto d’ora Morata subentra a Kean, Dybala affila il sinistro (Zoet bravo a respingere), ma il pericolo più grande arriva da Maggiore, che sfiora il 3-1: Locatelli salva a Szczesny battuto. Sul capovolgimento di fronte, al 22’, Chiesa riporta il match sul 2-2 con un destro di rabbia, in scivolata e inverte il trend del match. Bernardeschi prende il posto di Rabiot, la gara è ora un flipper impazzito. Ma il gol che spariglia la gara, al 27’, è di marca bianconera, con De Ligt che di destro supera Zoet. Lo Spezia non ci sta, la gara diventa sofferenza pura, i palloni diventano pesantissimi, per dirla alla Max Allegri. Ma la forza di reazione della Juve è premiata, nel finale Szczesny salva il risultato con una parata-miracolo su Maggiore e la Juve festeggia i primi tre punti in campionato.

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