Juve, è qui la festa: la Coppa Italia è tua! Chiesa fa piangere l’Atalanta

I bianconeri avanti con Kulusevski vengono ripresi da Malinovski: al 73′ l’ex viola decide la partita

Vento, pioggia, cori dei 4.300 tifosi presenti: il Mapei Stadium è cornice “vera” della finale di coppa Italia fra Atalanta e Juve, che i bianconeri vincono battendo 2-1 i bergamaschi davanti anche a John Elkann e famiglia, oltre che a Francesco Totti. Per la Juve è il successo n. 14 nella competizione, per Buffon, all’ultima gara in bianconero, il sesto, come già per Mancini e Stankovic prima di lui. Il primo tempo, giocato meglio dall’Atalanta, termina sull’1-1 grazie alle reti di Kulusevski e Malinovskyi, che già castigò la Juve nell’incrocio di campionato di un mese fa. Nella ripresa cresce la Juve, più solida e aggressiva: prima Chiesa colpisce un palo, poi centra la porta, e la Juve conquista il secondo trofeo della stagione, dopo la Supercoppa vinta contro il Napoli in gennaio. Con Ronaldo che arricchisce il suo palmares dell’unico trofeo nazionale per club che gli mancava.

In&Out

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Nella Juve c’è Bonucci fuori (per 82 minuti) per una quasi-distorsione a un ginocchio, ma assai partecipe dalla panchina, in campo Chiellini, con Buffon ai saluti e Kulusevski confermato a sorpresa al fianco di Ronaldo. Nell’Atalanta Pessina e Malinovskyi danno man forte a quell’iradiddio di Zapata, con De Ligt che fatica a trovare l’antidoto giusto, Gosens che duella a distanza con Cuadrado e Toloi che se la vede con Ronaldo. Romero, juventino in prestito (biennale) all’Atalanta, dirige il traffico dietro con buona personalità. La gara, sospinta anche dai cori del pubblico, fin dai primi minuti promette vivacità ed occasioni: le prime due sono per l’Atalanta, con Zapata che supera De Ligt e nel primo caso appoggia all’indietro per Palomino (mira sbagliata), e poi conclude personalmente, ma con identico risultato. La Juve cerca nuove trame e nuovi equilibri sull’asse Cuadrado-McKennie-Kulusevski, ma il gioco non scorre con fluidità e Gollini può starsene tranquillo. Qualche imprecisione nella fase difensiva offre all’Atalanta la possibilità di arrivare in area juventina: le conclusioni si fanno meno frequenti, ma la squadra nerazzurra mantiene possesso palla e controllo del match, con ritmo e intensità. Con Freuler che ancora al 25’ fa correre un brivido nella schiena di Buffon.

Primo tempo: 1-1

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Al minuto 31 la scena madre: Cuadrado strappa un pallone a Gosens, il pallone arriva a Kulusevski che affonda la falcata e serve in mezzo Ronaldo. La sua conclusione è stoppata, McKennie riesce a restituire il pallone a Kulusevski, che con nordica freddezza fa partire un sinistro a girare che supera Gollini. Un tiro, un gol, la Juve dà prova di grande cinismo. Tutta la panchina, Pirlo compreso, si aggroviglia sullo svedese “importato” dall’Atalanta, che dopo il gol si era portato l’indice sul labbro come a zittire critiche e polemiche. Il vantaggio sblocca la Juve, ma fa infuriare i bergamaschi, che si catapultano in avanti: prima Buffon respinge un colpo di testa ravvicinato di Hateboer, poi si arrende a un bolide di Malinovsyi (ancora lui…), che al 41’ converte in gol un assist di Freuler. E’ l’1-1, tutto da rifare.

Chiesa, palo e gol

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Dopo un primo tempo a ritmi altissimi, nella ripresa l’Atalanta abbassa la marcia, mentre la Juve cresce in personalità e gestione della gara. Ora occupa con più efficace omogeneità le varie zone del campo, spinge e si fa pure pericolosa: al 60’ clamorosa è l’occasione di Chiesa, liberato da un colpo di tacco di Ronaldo, che batte a rete a colpo sicuro ma colpisce il palo alla sinistra di Gollini. Gasperini manda in campo Muriel e Pasalic, Pirlo sta per rispondere con Dybala, al posto di Chiesa. E invece il pallone non esce dal campo, al 73’ l’ex viola innesca una triangolazione con Kulusevski e di sinistro appoggia in rete: è il 2-1, e ora sì che il cambio avviene. L’Atalanta risponde con gli inserimenti di Ilicic e Djimsiti, ma la partita è ormai blindata da una Juve attenta e compatta, animata da un grande spirito di sacrificio e al contempo pronta a ripartire. La gara si innervosisce, viene espulso Toloi dalla panchina per proteste contro il quarto uomo, l’Atalanta prova il tutto per tutto riversandosi in avanti. Poi parte la festa bianconera, con Buffon lanciato per aria e John Elkann in campo a congratularsi con Pirlo e i giocatori.

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