Juve, Dybala sul mercato? Ecco i tre scenari possibili

Nei giorni del ritorno al lavoro in gruppo, le dichiarazioni di Nedved riaccendono il tema del contratto dell’argentino in scadenza nel 2022: la posizione della Juve e le strade della trattativa

“Valutiamo ogni opportunità di mercato”. Le dichiarazioni di Pavel Nedved a Dazn hanno alzato il coperchio sulla situazione di Paulo Dybala, che ha il contratto in scadenza nel 2022 e le cui trattative per il rinnovo sono in stallo da tempo, tra Covid e lontananza dal campo della Joya. Nella Juve che torna in campo oggi alla Continassa, l’argentino conta di unirsi al lavoro in gruppo da qui alla ripresa del campionato del sabato di Pasqua contro il Toro. Col rientro per gli ultimi due mesi di stagione conta di tornare a vivere sensazioni ormai perse da tempo, ma in questo finale di campionato si gioca anche un pezzo importante del suo destino.

LA POSIZIONE DELLA JUVE

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“Ha un contratto di un altro anno e non ho altro da aggiungere a quello che hanno già detto il direttore Paratici e il presidente Agnelli”, ha detto il vicepresidente bianconero. Laddove la dichiarazione di Paratici sul rinnovo è ormai di più di un mese fa: “Ne abbiamo parlato, ne stiamo parlando e andremo avanti a parlarne nei prossimi giorni e mesi”. E quella di Agnelli è ormai di tre mesi fa: “Nella nostra testa è il prossimo capitano. A me risulta che abbia ricevuto un’offerta che lo renderebbe uno dei venti giocatori più retribuiti in Europa: è una base di partenza ottima, un segno di riconoscenza. L’amore per lui è ricambiato. La migliore risposta, però, deve sempre darla sul campo: vogliamo che diventi uno dei cinque migliori giocatori d’Europa. Ora non lo è, e lui lo sa”.

IL RIENTRO

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La risposta sul campo, per evidenti cause di forza maggiore, la Juve la sta ancora aspettando. I 15-20 giorni inizialmente valutati per il recupero dalla lesione al legamento collaterale mediale del ginocchio sinistro sono diventati ormai due mesi e mezzo, e la guarigione clinica si è incagliata sul dolore che Dybala ha continuato a sentire. “Si sta allenando solo sul dritto senza palla, ma al contatto col pallone e nei cambi di direzione nell’ultimo periodo ha avvertito ancora fastidio, sarà l’ultimo passo prima di rivederlo in campo – aveva spiegato Pirlo prima della pausa per le nazionali. Adesso avrà una settimana o due di tempo per stare con la squadra, sperando di vederlo con la fine della sosta”. Siamo al dunque. Non per la prima volta.

DALL’ALTARE ALLA POLVERE

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La trattativa dura da così tanto che ha vissuto fasi opposte. L’argentino ha avuto il vento in poppa della scorsa stagione, col premio di miglior giocatore dell’anno di Serie A e la centralità ritrovata nella Juve dopo l’ultimo travagliato anno con Allegri. Niente cifre, ma gli indizi portano a una base di dieci milioni l’anno, con la variabile dei bonus. Nel frattempo il Covid ha demolito il mercato, insieme alle possibilità di spesa delle società. Lontano dagli occhi, lontano dal cuore: i problemi fisici non hanno aiutato Dybala a tenere alto il proprio valore di mercato, e vale per le sue richieste di ingaggio come per la sua quotazione in caso di cessione. La chiusura del contenzioso sui diritti d’immagine col precedente procuratore lo lascia libero di guardare al futuro senza più fare i conti col passato, ma ha anche rimosso quello che era stato un ostacolo alle trattative con chi si era interessato a lui, soprattutto in Premier League.

RINNOVO Sì O NO

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Tre le strade. La prima: rinnovare le promesse nuziali e allungare il contratto con la convinzione reciproca di un futuro insieme. Realisticamente per riaccendere la fiamma (e non fare scommesse al buio) bisogna aspettare il ritorno in campo. Strada opposta: Dybala, non contento delle offerte, sceglie di andare a scadenza, libero di andarsene a costo zero e accordarsi poi con chi vuole, lasciando la Juve con niente in mano. Nella dinamica di una trattativa, la dichiarazione di Nedved in cui non si parla di un futuro insieme ma solo di mercato, può suonare anche come una risposta a quest’ultimo scenario. Da contestualizzare però anche con la circostanza che in questo momento alla Juve le valutazioni sul futuro riguardano tutti, in campo e fuori.

TERZA VIA

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L’ultima strada sta in mezzo: rinnovare, con la possibilità di salutarsi. A cifre, motivate anche dal citato calo di valore, che non rendano l’argentino proibitivo per gli interessati. Ma sul mercato il tesoretto che può fruttare la Joya oggi vale molto meno di qualche mese fa: è passato un anno e mezzo, e un’infinità di acqua sotto i ponti del calcio italiano, da quando pareva fatto lo scambio con lo United tra lui e Lukaku. L’unico modo per tenerne alta la quotazione a bilancio sarebbe costruirgli attorno uno scambio, sul modello dell’uscita di Pjanic per Barcellona. Qui arriva la voce fuori campo di Nedved: “Valutiamo ogni opportunità di mercato”. Uno scambio sarebbe un’opportunità. E nell’attesa magari ritrovarsi e riscoprire di voler di nuovo passare la vita insieme. E’ ancora lunga, e per niente chiara.

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