Juve, Dybala l’uomo “nuovo” di Allegri? Sì, a patto che…

L’argentino sarà al centro dell’operazione di mercato più complessa e spinosa dell’estate bianconera: ecco perché

Detto e ripetuto che Ronaldo farà storia a sé, per gli altri “fratelli” di Dybala, ossia i giocatori che come lui già hanno disputato almeno una stagione in bianconero con Max Allegri, sarà probabilmente tutto più semplice. Da Szczesny a Bernardeschi, giusto per citare situazioni in bilico. Decisioni ed eventuali operazioni di mercato presenteranno un tasso di complessità non paragonabile all’affaire-Dybala, che la Juve si accinge ad affrontare nei prossimi giorni.

Dybala-story

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Un caso difficile, quello che vede protagonista l’argentino, per vari motivi: perché non abbraccia solo valutazioni di tipo economico; perché affonda le radici nella scorsa estate, ed i mesi trascorsi hanno creato e sedimentato ruggini e malintesi; perché intorno all’argentino, per restare all’ultimo triennio, sono fioriti e sfioriti scenari differenti, anzi opposti considerando l’ultima stagione disputata con Allegri, la successiva con Sarri e quest’ultima vissuta con Pirlo. Un’altalena che ha evidenziato grandissime difficoltà di convivenza in campo fra Dybala e Ronaldo, tanto che la stagione ‘18-19 è stata la peggiore delle quattro che l’argentino ha giocato con Allegri, che ha rischiato di vedere Paulo con la maglia del Manchester (e Lukaku in bianconero), che ha visto l’attaccante diventare Mvp 2020 dopo un grande campionato con Sarri e poi eclissarsi nell’era-Pirlo, complici Covid e problemi a un ginocchio che lo hanno alla fine condannato a 26 sole presenze, di cui 16 da titolare e 10 da subentrato, con appena 5 gol all’attivo.

E ora?

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Ora il futuro è tutto da scrivere, e non solo metaforicamente. A partire dal vertice in programma giovedì fra Agnelli, Nedved, Cherubini e Allegri. È lecito pensare che il nodo-Dybala sarà argomento centralissimo, e che Allegri voterà per il rinnovo dell’argentino, il cui contratto scade nel 2022, con l’intento di metterlo al centro del progetto della nuova-Juve. Il che equivale a dire che il dialogo fra le parti potrà ripartire, magari resettando quel che è stato finora e che ha portato a una prolungata fase di stallo, e a quanto pare di silenzio, rotto solo da sporadiche, ambigue, pubbliche dichiarazioni. Anche perché altre priorità hanno occupato questi mesi, con Dybala impegnato a recuperare sul piano fisico da infortuni lunghi e molesti, e a ritrovare poi una condizione tale da dimostrare di essere ancora il giocatore che è stato fino alla scorsa stagione; la Juve ha intanto vissuto la stagione più travagliata dell’ultimo decennio, alla fine onorata con due trofei ed un posto Champions benaugurante (e fondamentale per le casse della società) ma arrivato solo all’ultima giornata.

Verso il gran finale

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Ed ora che il premio-Uefa è assicurato e la Champions sarà impegno da calendarizzare per la prossima stagione (affaire Superlega permettendo) è tornato anche il momento per spolverare le carte e rimettere sul tavolo il fascicolo-Dybala, capitolo futuro. Si dice che l’attuale ingaggio del giocatore si aggiri intorno ai 7,5, che l’ultima richiesta, che risale a mesi fa, prima appunto che fra le parti calasse il silenzio, gravitasse intorno ai 15, con la Juve che già pensava a una cifra intorno ai 10. Numeri ora freddi, per una trattativa che, dovesse riaprirsi, ripartirà probabilmente da zero, anche per cancellare quei radi scambi dialettici a distanza che non hanno certo contribuito a creare un clima sereno intorno all’operazione. Con tanto di ipotesi, solo teoriche, di prestiti o scambi, oppure di uno scivolamento verso la scadenza naturale del contratto. Scenari, questi ultimi, che l’arrivo di Allegri pare aver cancellato con un colpo di spugna.

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