Juve, Daffara scalpita: superato l’esame di maturità a sorpresa

Quando Crespi si è infortunato ha risposto presente all’appello. Quando Raina, che di Crespi ha preso il posto tra i pali è stato espulso domenica scorsa a Novara per un fallo su Vuthaj, nel tentativo di rimediare a un errore di Poli, ha dovuto realizzare in un istante che il suo esordio nel calcio professionistico non era più un appuntamento da attendere, ma un momento da vivere. Giovanni Daffara, 18 anni compiuto lo scorso 5 dicembre, si è ritrovato ad affrontare il suo esame di maturità a sorpresa. Di punto in bianco.

Il portiere lo ha superato a pieni voti. Ha fatto la sua parte subentrando a Cerri, tirato fuori dalla mischia da Barambilla per fargli posto. Ha salvato il risultato in più di una circostanza (gran parata nel secondo tempo proprio su Vuthaj) e pregustava coi compagni di squadra della Juventus Next Gen la possibilità di portare a casa un risultato positivo nonostante l’inferiorità numerica affrontata dall’ottavo minuto di gioco allo stadio “Piola”. Alla fine, però, è dovuto capitolare: gol di Spalluto all’82’ e Margiotta all’87’. L’amarezza collettiva si è così mescolata alla gioia per il debutto.

Novara-Juve Next Gen, le immagini della partita

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Daffara, la Juve e gli allenamenti con Szczesny, Perin e Pinsoglio

Uno stop per i bianconeri, un passo in avanti per il portierone. O portierino, nell’accezione non dispregiativa ma per rimarcare come stia bruciando le tappe; la sua giovane età. Un giovane prospetto tra i giovani tenuti in fortissima considerazione nel progetto Juve. Nessuna retorica trita e ritrita: Miretti, Barrenechea, Fagioli, Soulè e Barbieri, in ordine sparso, docet. Come documentato dalla pagina Instagram della società Daffara si è allenato con la prima squadra. In un video lo si vede intento ad allenarsi e divertirsi giocando in squadra con un certo Szczesny contro Perin e Pinsoglio in sorta di calcio-tennis con le mani. Volare basso è l’imperativo di Daffara e del suo entourage. Poche parole e massima concentrazione perché il potenziale c’è ma le luci dei riflettori vanno gestite con cura per evitare che lo scottino fino a bruciarlo. La strada imboccata è quella giusta, non è breve, e percorrerla richiede ritmo e zero distrazioni. 

Il talento di Daffara è, però, una certezza su cui Paolo Montero ha finora già fatto leva per 21 volte tra campionato Primavera 1 e Youth League (31 gol subiti e 5 clean sheet). Non è passato inosservato neppure agli occhi dei ct federali: Alberto Bollini lo ha convocato in Under 19, non lo ha inserito tra i calciatori che prenderanno parte alla Fase Elité a fine marzo, ma come accaduto con la Juventus Next Gen sembra essere solo questione di tempo per vederlo protagonista anche con la maglia azzurra. C’è chi lo ha ribattezzato “baby Buffon”. Un soprannome pesante, condiviso con il collega di reparto Simone Scaglia, reduce da un intervento chirurgico.

Juve, chi è Daffara: personalità, mezzi tecnici e fisici

Sta bene, invece, il portierone che ha sfruttato l’occasione delll’assenza forzata di Scaglia er mettersi in mostra: “Giocherò ancora più partite in questo 2023, ma non mi spaventa. Anzi. sono felice di poter difendere la porta della Juventus nel migliore modo possibile. Sarà una sfida davvero molto stimolante” aveva dichiarato Daffara lo scorso 5 gennaio caricando la Juve Primavera all’inizio del nuovo anno. Pararigori (memorabile il riflesso su Pagano della Roma lo scorso 12 novembre), Daffara ha struttura fisica, reattività e abilità nelle prese alte e nelle uscite basse. Cosa gli manca per esplodere? Nulla. O meglio: lavorare, lavorare, lavorare. La Juve è nelle mani di Daffara, Daffara e nelle mani della Juve. I presupposti per crescere ci sono tutti.

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