Juve, crisi Ronaldo: ora c'è paura del terzo flop

TORINO – Appesi a Ronaldo. Ancora una volta toccherà a lui prendere per mano la Juve e trascinarla oltre le difficoltà, gli errori e le tensioni. Ancora una volta ci si affiderà al più forte di tutti, a colui che rende possibile ciò che è impossibile per i più. La missione è chiara: una notte da fenomeno, il prossimo 9 marzo, per saltare l’ostacolo Porto ed evitare un doloroso replay del Lione. Non può neanche immaginarselo, Cristiano, di lasciare il suo regno per il secondo anno consecutivo agli ottavi di finale. Non può permetterselo la Juve, che andrebbe incontro ad un vero e proprio fallimento, che potrebbe avere riflessi inimmaginabili sul campionato e sul resto della stagione. Appesi a CR7, quindi, che è uscito dal Do Dragao inviperito con l’arbitro Del Cerro Grande, reo di non avergli concesso un rigore a pochi secondi dalla fine dopo il contatto con Zaidu. Cris ha raggiunto il centro del campo e ha chiaramente manifestato il suo disappunto al direttore di gara, con la voce e una gestualità che evidenziavano la chiara arrabbiatura.

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