Juve, con la Samp seconda vittoria in fila. Ma ancora due gol subiti e Dybala k.o.

Vantaggio con Dybala e poi rigore di Bonucci, Yoshida riapre il match al 44′. Locatelli trova il suo primo gol in bianconero, Candreva firma il 3-2 a 7′ dalla fine

La Juve, sotto la pioggia e soprattutto lo sguardo di Andrea Agnelli, conquista la sua prima vittoria all’Allianz Stadium, la seconda consecutiva (e con lo stesso risultato) in campionato, superando 3-2 la Samp, battuta anche nelle precedenti quattro sfide con i bianconeri. Una vittoria meritata ma anche zavorrata dall’infortunio occorso a Dybala, uscito in lacrime dal campo: un guaio muscolare alla coscia sinistra di cui si saprà di più nel prossimi giorni. Verdetto che si attende anche per Morata, il quale ha chiesto di essere sostituito per un dolore muscolare alla coscia destra. Se la gara racconta di una Juve in crescita quanto a spessore di gioco e organizzazione, conferma anche l’alta recidività bianconera quanto a gol subiti: anche oggi sono stati due, uno nel finale di primo tempo, l’altro a soli 7’ dal termine.

PRONTI PARTENZA GOL

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Altra gara, altra formazione. La Juve parte da subito col giusto piglio giusto: Alex Sandro e Cuadrado spingono dalle retrovie, De Ligt dà sicurezza e Bonucci è il solito regista aggiunto. Il pressing alto della Samp rende difficile la vita a Bentancur e Locatelli, ma dove trova la strada sbarrata nel mezzo, la Juve scarta sulle fasce e crea vie alternative alla penetrazione offensiva, con Chiesa inizialmente a destra e Bernardeschi a sinistra (e Rabiot fermo per una botta). Perin regala un turno di riposo a Szczesny in vista del Chelsea, mentre davanti Morata e Dybala svariano, dando vivacità al fronte d’attacco. Di contro la Samp ha assenze pesanti in avanti (out Gabbiadini, Verre e il convalescente Torregrossa in campo solo nel finale) ma supplisce con squadra corta e pressing alto, mosse che ingabbiano la Juve per la prima decina di minuti. Poi la gara si sblocca, alla prima azione corale bianconera: parte da Locatelli, prosegue con Alex Sandro, provano conclusioni a ripetizione Chiesa e Locatelli, e alla fine l’assist vincente è dell’ex Sassuolo per Dybala: al 10’ il suo sinistro dal limite non perdona ed è 1-0 Juve.

DYBALA K.O.

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Poi inizia la sagra del raddoppio sfiorato: al 12’ Chiesa, servito dall’argentino, sbaglia mira di un soffio, al 14’ Audero esce fra i piedi di Dybala e blocca, al 16’ ancora il portiere di scuola Juve respinge su Morata, e torna sul pallone anticipando di un istante l’accorrente Chiesa. In tutto ciò la Samp non si fa schiacciare a pelle di leopardo ma si butta con generosità in avanti, senza peraltro sorprendere i bianconeri. Insomma, è una Juve pericolosa in avanti ma senza smagliarsi dietro. In una parola equilibrata, ed è la prima volta che riesce a tenere posizioni e atteggiamento con promettente continuità. Nonostante un imprevisto, e di quelli pesanti: al 21’ Dybala esce dal campo zoppicando e nascondendo le lacrime con le mani sul viso, consolato da Bentancur. Nessuno salvo l’argentino in questo momento può intuire l’entità del guaio muscolare di cui è rimasto vittima. Al suo posto entra Kulusevski, davanti agli occhi dell’ex maestro D’Aversa. E come vuole Allegri cerca in tutti i modi di non far rimpiangere chi è uscito: pronti via si fa trovare in zona tiro due volte, senza però indovinare lo specchio, prima di sinistro e poi di testa. Nell’ultimo quarto d’ora il ritmo della gara si abbassa, salvo infiammarsi nei minuti finali: su un affondo di Chiesa, un braccio largo di Murru in area provoca un rigore a favore dei bianconeri e un’ammonizione per lui. Bonucci dal dischetto spiazza Audero con un destro perfetto: al 43’ è 2-0 Juve. Un minuto dopo Perin in tuffo dice di no a Quagliarella, ma sugli sviluppi del successivo corner Yoshida, lasciato solo in area, di testa firma il 2-1, su cross di Candreva. E per la Juve, che fin qui ha tanto ha creato e tanto sprecato, la gara si ripopola di antichi fantasmi.

LOCATELLI, PRIMO HURRA’. MA POI…

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L’avvio della ripresa, sempre sotto una pioggia insistente, è piuttosto confuso: la Juve difende basso, quando attacca è imprecisa nei passaggi e con la Samp che fa densità in area non trova varchi praticabili. Ma la sua insistenza viene premiata al 12’: Chiesa si incunea in area e non trova lo spiraglio per concludere, sulla ribattuta della difesa è lesto Kulusevski a servire Locatelli: il suo destro di rapina batte Audero per il 3-1 Juve. Per Manuel è la prima rete in bianconero, la sua felicità trasbordante. La Samp manda in campo Augello, Damsgaard e Silva. La Juve insiste in avanti, spronata dalle urla di Allegri, ma senza grande costrutto, tanto che è della Samp l’azione più pericolosa, con Caputo che inventa un tacco-tunnel ai danni di De Ligt e offre a Quagliarella un pallone velenosissimo: ci pensa Alex Sandro a disinnescarlo in extremis. Anche Allegri si gioca la carta dei cambi, inserendo Chiellini e Ramsey al posto delle due ali, Chiesa e Bernardeschi: difesa a tre ed esperimento di un 3-5-2 che diventa 5-3-2 in fase difensiva. Bentancur con un gran destro chiama Audero ad un grande intervento, mentre Morata prima non trova lo specchio e poi chiede il cambio per un dolore alla coscia destra. Al suo posto entra Kean. Ma a segnare è la Samp, che al 38’ mette in vetrina Candreava: è il 3-2 finale, con la Juve che incassa almeno una rete per la 20esima gara consecutiva in campionato. E mercoledì la aspetta il Chelsea campione d’Europa.

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