Juve, Chiné chiede un’altra proroga di 20 giorni per l’indagine su “manovre stipendi” e “partnership sospette”

Il tempo delle indagini scadeva questo mercoledì, ma ci sono altre carte della Procura che porteranno a nuovi approfondimenti

Un colpo di scena tira l’altro nel contesto giudiziario-sportivo del caso Juve-plusvalenze e dintorni. Dopo il “punto” a favore del club con il pronunciamento del Tar sull’obbligo di consegnare agli avvocati difensori la famosa “carta Covisoc”, possibile strada per convincere il Collegio di garanzia a sposare la causa del vizio di forma (violati tempi procedurali) e far tornare al mittente il meno 15, torna in scena la manovra stipendi. Il procuratore federale Giuseppe Chiné ha chiesto una nuova proroga per questo filone che riguarda una vasta area istruttoria, dalle famose “side letter”, accordi che sarebbero stati conclusi dalla società con i calciatori fuori dai canali consentiti alle partnership sospette della Juve con altri club, un tema che aveva portato nei giorni scorsi all’invio ad altre sei procure (Bologna, Cagliari, Genova, Udine, Bergamo e Modena per il Sassuolo) degli atti da parte della procura della repubblica di Torino.

altre carte

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La notizia della proroga non ha soltanto un valore tecnico. I codici sportivi danno la possibilità al procuratore federale di poter chiedere alla Procura generale dello Sport presso il Coni due ulteriori tempi di indagine, il primo di 40 giorni (che scadeva proprio ieri) e il secondo di 20 (che consentirà quindi di arrivare a fine mese). E’ la ragione della richiesta di proroga che colpisce: la procura federale ha infatti ricevuto un’abbondante serie di nuovi atti dai pm di Torino che lavorano all’indagine “Prisma” e che è attesa al crocevia dell’udienza preliminare per decidere sui rinvii a giudizio del club e di 12 suoi ex dirigenti il prossimo 27 marzo. Quanto la nuova documentazione potrà spostare l’andamento delle indagini? E’ ovviamente presto per saperlo. Sulla vicenda, oltre ai club. potrebbero anche rischiare i calciatori (il Codice di giustizia sportiva Figc prevede “almeno un mese di squalifica”), qualora avessero firmato questi accordi fuori dalle procedure consentite e dal deposito in Lega e in Federcalcio. Per l’eventuale processo, si può immaginare una data nella seconda metà di maggio.

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