Juve, Chiesa: il recupero, la fascia da capitano e la voglia di vincere. Ecco cosa ha detto

Federico Chiesa scalpita per essere sempre più protagonista con la maglia della Juventus. Il talento bianconero ha sottolineato che con la Lazio ci sarà, ma soprattutto ha rivolto un pensiero alla nazionale: “Avrei voluto giocare la partita con la Macedonia, ma purtroppo non è stato possibile. Ora puntiamo a Euro 2024″. Il 3 febbraio sarà distribuito il documentario, edito da Amazon Prime, che racconta il percorso di riabilitazione dopo il grave infortunio rimediato nel gennaio del 2022. Dieci mesi intensi che ha raccontato così: La situazione più difficile è stata quando mi hanno confermato che mi ero rotto il crociato. E’ stata la botta più grande che ho ricevuto lo scorso anno. Il resto è stato superare gli obiettivi giornalieri, superare il dolore e tornare bene e in fretta. Penso sia stato quello il momento più difficile. Il rientro in campo è andato per le lunghe però può capitare come mi hanno detto i dottori. E’ capitato a me. Al posto di sei ci ho messo dieci mesi. Però vedevo il traguardo, cosa che non vedevo all’inizio. All’inizio il dolore era così intenso che facevo fatica ad alzarmi dal letto. Oggi posso dire che mi è stato utile, perché sono maturato. Andare al campo ogni giorno, provare a fare un esercizio in più per vedere i miglioramenti: tutto questo mi ha aiutato tanto anche a livello umano.

“Mio padre si è infortunato due volte al tendine rotuleo, mi dà molti consigli”

“Papà purtroppo si è rotto due volte il tendine rotuleo, me lo ha raccontato e quando mi sono rotto il crociato mi ha detto: vabbè meglio che il tendine rotuleo. Invece mia madre che aveva passato il calvario di mio padre la prima cosa che mi ha detto è stata: nel calcio succede, ora ti devi rimboccare le maniche e tornare. Mi sono stati vicini loro, i mie fratelli e la mia fidanzata, devo dire grazie a tutti. Può essere stata anche una fortuna il fatto che mio padre avesse vissuto un momento così nella sua carriera perché mi ha dato molto consigli e continua a darmeli perché devo convivere con piccoli fastidi. Con la partita contro il Monza non ci sono stato per un affaticamento al flessore sinistro del ginocchio operato. Il mio obiettivo è giocare con continuità ed esserci ad ogni partita. Tornare in forma e avere i 90 minuti nelle gambe. Con la Lazio ci sarò”.

“Dobbiamo migliorare le prestazioni. Per i problemi extra campo c’è la società”

“Noi giocatori, insieme al Mister, dobbiamo pensare di migliorare le prestazioni in campo. Nelle ultime partite abbiamo subito tanti gol. Nel primo tempo contro il Monza siamo stati poco aggressivi. Come ha detto il Mister. Poco presenti nella partita. Dobbiamo tornare a giocare un calcio migliore perché abbiamo i giocatori per farlo e le qualità. Dobbiamo tornare a giocare un calcio aggressivo, compatto in difesa. Noi dobbiamo pensare a questo con lo staff tecnico. Per i problemi extra campo ci pensa la società. Il mio affiatamento con Vlahovic? Abbiamo avuto dei problemi, ma tra noi alla Fiorentina c’è sempre stata una grande complicità che speriamo di ritrovare alla Juventus. La coppia Osi-Kvara è una delle più forti della A, sono tutti e due in grande forma e soprattutto hanno trovato affiatamento giocando insieme dall’inizio della stagione”.

“Non penso alla fascia da capitano”

Alla fascia non penso, mi preme solo tornare in forma per fare bene e dare una mano. Abbiamo un bel gruppo di italiani che vengono dal settore giovanile, giocatori di prospettiva come Miretti e Fagioli, naturalmente Locatelli. Il resto lo dirà il tempo, ci manca ancora l’esperienza di Chiellini e Bonucci ma dobbiamo pensare solo a migliorare”.


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