Juve, cercasi attaccante? Alle voci risponde Morata. Bonucci: “Noi siamo con lui”

Contro il Bologna, sua avversaria preferita, terzo gol nelle ultime quattro partite dello spagnolo, centravanti di un attacco che era arrivato al Dall’Ara come il tredicesimo in Serie A. Ma che per una sera con Alvaro mette da parte i problemi

Non è per emotività né per errori di valutazione che la Juve ritiene di aver bisogno di qualcosa là davanti se è arrivata alla penultima di andata col tredicesimo attacco del campionato, 23 gol in 17 partite. Parlare di banco degli imputati per Alvaro Morata rischia di essere eccessivo, perché le sue caratteristiche – diverse da quelle di bomber puro – sono da sempre ben note e perché gli viene unanimemente riconosciuto un lavoro di sacrificio per la squadra che nel tabellino non ci finisce. La sua risposta è arrivata segnando nelle ultime quattro partite tre dei suoi cinque gol stagionali in campionato, un bottino che lo tiene ai margini della top 20 dei marcatori di Serie A, ma comunque è un segnale.

VEDI BOLOGNA E…

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Volendosi abbandonare ai cliché più classici, lo spagnolo ha visto rosso(blu) e non ci ha visto più: a nessuna avversaria ha segnato più reti delle quattro in carriera inflitte al Bologna. Rewind, e il ritorno al Dall’Ara ha riportato la Juve a quel successo 4-1 in una notte di maggio festeggiato come una Champions League vinta, e invece era una Champions League conquistata per i capelli, complice lo scivolone del Napoli. Lo stesso Napoli nel mirino di nuovo oggi per il quarto posto. Quel giorno Alvaro Morata chiuse la stagione con una doppietta e al ritorno ai piedi del San Luca ha timbrato il cartellino già dopo 6 minuti, dando un seguito ai gol a Salernitana e Venezia, sull’asse dell’intesa con Bernardeschi che tre dei suoi ultimi quattro assist li ha serviti su un piatto d’argento proprio allo spagnolo.

FATEGLI SPAZIO

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Andare in gol per la terza trasferta consecutiva è un dato che si presta a molte letture per Alvaro Morata, ma di certo c’entrano le sue caratteristiche di punta che ha bisogno di spazio e di campo di attaccare, più facile da trovare nel tipo di partite che nascono fuori casa. “Per un attaccante un gol è ossigeno – è stata la pacca sulla spalla a fine partita del capitano Leonardo Bonucci -.È ovvio che quando non segna è giù di morale, ma deve sapere che quando non segna la squadra è con lui, ogni giocatore e ogni uomo della società. Cerchiamo di metterlo sempre nella condizione migliore per fare gol: a volte ci riesce, a volte no, ma fa un gran lavoro per la squadra e questa è la cosa più importante”. Poi i problemi davanti della Juve restano, non solo in fase realizzativa ma anche nella capacità di chiudere le partite, e non tutti e non sempre potrà risolverli Morata. Ma per una notte, non la prima, si merita la copertina.

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