Juve, c’è Kean: la nuova fiducia di Allegri

TORINO – Tocca a Moise Kean. Di nuovo. Di opportunità ne ha avute tante da quando è tornato alla Juve, questa seconda esperienza in bianconero non sta andando come sperato. Però forse non è troppo tardi per invertire la rotta, non lo è secondo Max Allegri, non può esserlo dal punto di vista dell’attaccante. Ancora a secco in questa stagione e protagonista di diversi passaggi a vuoto fuori dal campo. Ma di nuovo lì, in prima linea, alla ricerca del riscatto personale. Anche perché a 22 anni troppo tardi non lo è di sicuro, per dimostrarsi da Juve però il tempo sta scorrendo inesorabilmente tra un’occasione sprecata e l’altra. La prossima proprio questa sera, perché contro l’Empoli toccherà a Kean in attacco, con ogni probabilità al fianco del titolarissimo Dusan Vlahovic o in seconda battuta con quell’Arek Milik che invece sta convincendo tutti ma che va gestito tra un tour de force e l’altro. 

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Cerchio che si chiude

Simbolicamente, la partita con l’Empoli ricopre anche un significato importante. Perché mentre la Juve perdeva la prima partita dell’Allegri-bis, proprio Kean atterrava a Caselle per completare il ritorno in bianconero: era il 28 agosto 2021, la tardiva fuga di Cristiano Ronaldo aveva lasciato un buco enorme nell’attacco della Juve e parecchia confusione alla Continassa, l’asse con Mino Raiola aveva portato a Kean quale tampone per l’immediato essendo ormai troppo tardi per rimediare con una prima scelta. In fondo proprio con Allegri era esploso il fenomeno Kean: primo 2000 del calcio italiano, un anno di prestito al Verona e poi di nuovo alla base per studiare dai più grandi con tanto di girone di ritorno da protagonista nel 2018/2019. Infine la cessione, in assenza di accordo per il rinnovo, per 27,5 milioni più 2,5 di bonus (a cui sottrarre 5 milioni di commissioni): fallimentare l’approccio con la Premier, dopo un anno il boom in prestito al Psg, quanto basta per convincere la Juve a puntare di nuovo su di lui.

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Il riscatto

Una scommessa pesante quella del club bianconero: 7 milioni di prestito biennale con obbligo di riscatto condizionato fissato a quota 28 milioni più 3 di bonus. Un accordo vincolante quello con l’Everton, dal quale sia la Juve che Kean avevano provato ad uscire la scorsa estate senza successo. Più ombre che luci infatti la scorsa stagione, qualche gol (6 tra campionato e Champions), tante occasioni sprecate in 44 presenze complessive. Alla fine Kean è rimasto con l’obiettivo unico di riscrivere una storia complicata già nel precampionato: 2 gol al Barcellona in amichevole a rappresentare l’illusione perfetta, poi l’esclusione punitiva dalla gara con l’Atletico Madrid a causa di un ritardo (l’ennesimo), preludio a un avvio di stagione deludente sotto ogni punto di vista.

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La vetrina

Ma forse non è mai troppo tardi, rivedendo il giusto atteggiamento Allegri è tornato a dare fiducia a Kean. Titolare nel derby, la prova è stata giudicata positivamente dall’allenatore bianconero nonostante un gol divorato che aveva suscitato la rabbiosa reazione dell’assist-man Filip Kostic. Così questa sera toccherà di nuovo a Moise, ancora a caccia del primo gol stagionale e di una continuità di rendimento fondamentale per sé e per la Juve. Perché anche in caso di nuovo addio, ritrovare il miglior Kean sarebbe la cosa migliore per scaldare di nuovo il mercato e valorizzare un tale investimento se dovesse scattare l’obbligo: 43 gol tra club e Nazionale, a 22 anni, non si segnano per caso. E alla Juve si spera ancora di rivedere la versione migliore di Kean. 

Juventus, Moise Kean in versione rapper

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Juventus, Moise Kean in versione rapper

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