Juve, caso plusvalenze: la procura Figc pronta a riaprire il processo

La FIGC ha comunicato che il Procuratore Federale, dopo aver esaminato i documenti e gli atti istruttori dell’indagine ‘Prisma‘, ha proposto il ricorso per la revocazione parziale della decisione della Corte Federale di Appello del 27 maggio 2022, riguardante la Juventus e altri club, coinvolgendo 52 dirigenti e chiedendone la condanna alle sanzioni che verranno rispettivamente richieste nel corso dell’udienza di discussione del ricorso di fronte alla Corte Federale di Appello. Inoltre, è stato comunicato anche che la Procura Federale si è attivata per un nuovo procedimento per nuove condotte rilevanti per quanto riguarda l’indagine ‘plusvalenze’ della stagione 2021-2022. I termini di conclusione delle indagini sono quelli fissati dal vigente Codice di Giustizia Sportiva della FIGC.

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Plusvalenze, le società e i dirigenti prosciolti

Nel processo sportivo di primo grado sul caso plusvalenze il Tribunale Federale Nazionale presieduto da Carlo Sica prosciolse tutte le società, i dirigenti e gli amministratori dei club che erano stati precedentemente deferiti dalla Procura Federale. La FIGC aveva chiesto nella requisitoria un totale di 458 mesi di inibizione per 59 imputati, tra cui Andrea Agnelli (1 anno), Aurelio De Laurentiis (11 mesi e 5 giorni), Massimo Ferrero (un anno) ed Enrico Preziosi (sei mesi e 10 giorni).

Caso Plusvalenze, pubblicate le motivazioni della sentenza

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Plusvalenze, i motivi dell’assoluzione

Le motivazioni dell’assoluzione della Juventus e degli altri club coinvolti riguardavano il fatto che le valutazioni dei giocatori vennero fatte da parte dei pm tramite il sito specializzato Transfermarkt, mentre la sentenza stabilì chiaramente che “non esiste un metodo oggettivo di valutazione dei giocatori”. Il metodo di valutazione adottato dalla Procura Federale venne allora considerato come “‘un’ metodo di valutazione, ma non ‘il’ metodo di valutazione“. In questo senso, anche se la Procura Federale ha effettuato la richiesta per la revocazione della decisione del 27 maggio 2022, servirebbe comunque un soggetto che possa accoglierla e delle basi fondate su dati oggettivi per far sì che venga accolta.

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