Juve baby k.o. a Zagabria Non basta il solito Kean

Quattro partite giocate, quattro gol: a Zagabria, in Youth League, il 16enne centravanti della Juventus Primavera Moises Bioty Kean conferma il suo momento d’oro. Ma la trasferta in Croazia conferma anche le difficoltà dei bianconeri nella Champions dei giovani: non ha mai passato il girone, quest’anno aveva cominciato con una vittoria al 95’ con il Siviglia, anche stavolta nel recupero arriva il 2-1 dei padroni di casa, ma stavolta sono gli avversari. La Dinamo ha spinto parecchio: Kean resta il giocatore di miglior prospettiva, ma stavolta il migliore dei bianconeri è il portiere fiorentino Del Favero, cresciuto all’ombra di Audero, e diventato titolare in estate, con la promozione del compagno a terzo della prima squadra. Dopo tante partite da spettatore pagante si è preso un po’ di gloria, amara perché inutile.

Fabio Grosso, allenatore della Juventus Primavera, LAPRESSE

Fabio Grosso, allenatore della Juventus Primavera, LAPRESSE

SUBITO I GOL — La partita si sblocca dopo pochi minuti: retropassaggio sbagliato dei croati, Caligara si inserisce tra difensore e portiere, intercetta e mette in mezzo. Kean non può sbagliare e difatti non sbaglia, ma buona parte del merito va al compagno, altro classe 2000, un centrocampista mancino che lo scorso anno ha fatto l’Europeo Under 17, e in questa stagione Grosso sta cominciando a utilizzare sotto età. Il vantaggio dura poco, dal 12’ al 17’ del primo tempo: palla persa da Muratore, Dani Olmo serve il numero 10 Fintic che mette in mezzo un ottimo cross a giro, ancora più bello il colpo di testa del centravanti Bozic, che sovrasta un non impeccabile Severin, e, in torsione, manda la palla sul palo lontano.

VIA DAL BARçA — Fintic sembra imprendibile, Moro è fastidioso, ma la stella è il numero 7, Dani Olmo Carvajal: generalmente in Croazia si accontentano di crescere i tanti piedi buonissimi che nascono da quelle parte, sorprende trovare uno spagnolo titolare in una formazione giovanile. Sorprende ancora di più scoprire che questo ragazzo è nato a 30 chilometri da Barcellona, ha giocato con i blaugrana dai 9 ai 16 anni, e due estati fa ha deciso di lasciare la Masia dicendo che la Dinamo Zagabria gli avrebbe dato quello che il miglior vivaio del mondo non avrebbe potuto offrirgli. Ragionamento condivisibile, ma ugualmente coraggioso: 18 anni compiuti a maggio, nel giro delle nazionali giovanili spagnole, ha già un discreto contratto professionistico, la strada spianata per la prima squadra, e un passo che i difensori della Juventus non sono mai riusciti a contrastare.
BEFFA FINALE — Non è la prima volta quest’anno, che la difesa di Fabio Grosso balla, e il 19enne Ivan Bozic, mobile e potente, ci ha sguazzato: con un gol, qualche errore e più di un’ottima parata di Del Favero al 90’ era sembrato al tempo stesso interessante e rivedibile. Poi, al secondo dei tre minuti di recupero, ha riscattato qualche errore di misura scagliando in porta il cross da sinistra di Dani Olmo: doppietta e 2-1, promosso lui, rimandata la Juventus di Fabio Grosso.

 Francesco Oddi 

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