Juve, anche i numeri lo dicono: Vlahovic sta tornando quello di Firenze

E pensare che, in estate, il partito degli stessi tifosi bianconeri che puntavano a uno scambio con Lukaku, continuava a ingrossare le sue fila. Come se la partenza di Dusan Vlahovic e l’arrivo dell’ex interista potesse essere la sicura panacea dei mal di gol juventino (56 gol segnati in 38 partite rispetto ai 77 del Napoli campione d’Italia). I detrattori sostenevano non fosse più lui, quello di Firenze che il 28 gennaio 2022 si trasferì a Torino in cambio di 70 milioni di euro ai quali aggiungere 12 milioni di bonus, l’acquisto più oneroso di un club italiano in Serie A durante la sessione invernale di mercato. Alla fine, Vlahovic è rimasto e ora sta tornando quello di Firenze.

Lo dicono i numeri che, si sa, schiacciano le parole, soprattutto quelle spese al Social Bar. In maglia viola, Dusan aveva registrato una media realizzativa di 0,44 gol a partita, con il picco di 0,83 dell’ultimo periodo toscano, agosto 2021- gennaio 2022 (fra campionato e Coppa Italia, 20 gol in 24 incontri). Nella prima mezza stagione torinese, Dusan aveva siglato 9 gol in 21 gare (media 0,42); nella seconda, tormentato dalla pubalgia era sceso a 0,33 (14 le reti in 42 partite, molte delle quali a singhiozzo). I colpi di testa di Frosinone e Salerno, che hanno fruttato 6 punti così preziosi da consentire ad Allegri di rimanere nella scia di Inzaghi, hanno segnato il gran risveglio della stella serba (nella Nazionale di Stojkovic, la sua media realizzative è ancora più alta: 0,52, cioè 13 gol in 25 presenze): Vlahovic ha chiuso l’andata con 7 gol in 17 gare (media 0,41, a un passo da quella viola) e tutto lascia prevedere che il meglio debba ancora venire. “Qui mi aiutano tutti”, ha rimarcato a Salerno, dopo avere fatto impazzire i fan bianconeri presenti, dandosi con loro alla pazza gioia e assicurando loro di credere nello scudetto. Parole significative di un ragazzo che non aveva mai perso la fiducia in se stesso, consapevole di quanto la Juve e Allegri in primis, lo stessero aspettando. Ne valeva la pena.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Precedente Leggerezza, ascolto, focus sulla squadra: così Vlahovic è uscito dall'ombra di Lukaku. E si è ritrovato Successivo La lepre che schiva le fucilate, le accuse rispedite al mittente. Parla Marotta