Juve, 282 milioni di plusvalenze sospette. Al vaglio i rapporti con Ronaldo

TORINO Plusvalenze per 282 milioni in tre anniconnotate da valori fraudolentemente maggiorati“. C’è questo dato alla base dell’indagine della procura di Torino e della Guardia di Finanza, che ieri è sfociata in una serie di perquisizioni negli uffici della Juventus. Indagati i vertici del club bianconero. Ci sono accertamenti anche sui rapporti economici con Cristiano Ronaldo: il calciatore non risulta tuttavia indagato. I militari però hanno ricevuto dai magistrati l’incarico di cercare “documenti e scritture private” relative al contratto e alle retribuzioni arretrate.

“La Juve è una macchina ingolfata”

La Juventus paragonata a una “macchina ingolfata” a causa di investimenti oltre le previsioni di budget e di altre operazioni poco accurate, tra cui gli stipendi eccessivi. E lo scenario che stanno disegnando gli inquirenti della procura di Torino nell’inchiesta che ieri ha portato la Guardia di Finanza a perquisire le sedi della società. Nel corso dell’indagine sono state svolte intercettazioni telefoniche.

“La Juve ha mascherato perdite di esercizio”

Con il sistema delle plusvalenze sulla compravendita di calciatori la Juventus ha generato un “ricavo di natura meramente contabile e in ultima analisi fittizio” mascherando perdite di esercizio: 39 milioni anziché 171 milioni nel 2019, 89 milioni anziché 209 milioni nel 2000, 209 milioni anziché 240 milioni nel 2021. Questa in sintesi è l’ipotesi su cui stanno lavorando la procura di Torino e la Guardia di Finanza con l’operazione ‘Prisma’, l’indagine che ieri ha portato a una serie di perquisizioni nelle sedi della società bianconera.

“Plusvalenze, Paratici l’artefice. Ma Agnelli era consapevole”

È Fabio Paratici, ex Chief football officer della Juventus, l’artefice della pianificazione preventiva delle plusvalenze, ma il Cda della società bianconera, e in primis il presidente Andrea Agnelli, era ben consapevole della sua condotta“: questa, per ora, è l‘ipotesi su cui stanno lavorando la procura di Torino e la Guardia di Finanza nell’inchiesta sui conti del club. Gli inquirenti si sono avvalsi di numerose intercettazioni telefoniche, dalle quali si ricava che negli ambienti della Juventus era chiaro che le difficoltà non derivavano soltanto dall’emergenza sanitaria: in una conversazione si sente dire “sì ma non era solo il Covid e questo lo sappiamo bene”.

Agnelli e il caso plusvalenze: "Siamo tranquilli"

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Agnelli e il caso plusvalenze: “Siamo tranquilli”

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