Juri Chechi e le denunce nella ginnastica: “Ecco come la penso sullo scandalo”

“Quello che sta succedendo nel mondo della ginnastica si sapeva da tempo, la federazione dice che non sapeva niente? Faccio fatica a credere che non sapessero niente di quello che accadeva a Desio e non solo lì, ma voglio crederci perché sono persone oneste”. A parlare, a margine di un evento che lo ha visto protagonista a Fermo con un’azienda, Prestito24, con cui ha collaborato, è Jury Chechi. Il “Signore degli Anelli” si divide tra la sua Academy, eventi in cui mette la sua esperienza al servizio degli altri con sessioni di team building, e trasmissioni televisive. Lunedì sera su Rai 1 partirà la trasmissione “Il circolo dei Mondiali”, che si occuperà di Qatar 2022 e proverà a bissare il successo dello stesso format utilizzato per le Olimpiadi di Tokyo.

Juri Chechi e le denunce della ginnastica

Il mondo della ginnastica italiana negli ultimi mesi è stato scosso dalle denunce di alcune atlete che hanno portato al commissariamento dell’Accademia di Desio. “Mi sorprende – ha proseguito Chechi – che in federazione siano rimasti spiazzati, ma se è così mi preoccupa ancora di più perché significa che non sono stati capaci di gestire un movimento così importante e di tutelare delle ragazze che hanno fatto molto per questo sport. Ci sono delle indagini, ma io credo che le indagini fatte dalla procura federale lascino il tempo che trovano. Mi auguro di sbagliare ma vedendo che il commissario del centro di Desio è il vicepresidente federale…è come chi si controlla da solo. Ho il timore che non sia il modo migliore per capire davvero cosa sia successo e fare in modo che non succeda più”. Sulla vicenda è intervenuto anche Andrea Abodi, nuovo ministro per lo sport. “Lo conosco da tanto tempo, ho avuto la possibilità di incontrarlo da ministro e mi ha confermato le doti di una persona molto capace, preparato e con le idee chiare. Ha le competenze per far sì che lo sport non solo a livello agonistico, ma anche di base, sia sempre più centrale nella vita delle persone”.

Juri Chechi, il calcio e Mourinho

In televisione, a parlare di Mondiali, tirerà fuori il suo lato più leggero, anche se il mancato rispetto dei diritti umani in Qatar sta facendo parlare tutto il mondo. “Il Qatar è certamente un paese che non brilla per i diritti umani. Anche le motivazioni che hanno portato all’assegnazione del Mondiale sono a dir poco particolari. Quando si parla di malattia mentale riferendosi all’omosessualità la cosa si aggrava molto. Più che boicottare l’evento sarebbe il caso di sfruttarlo, e nei limiti del possibile parlare delle criticità delle cose che non vanno in questo paese. Renderle pubbliche, col rispetto delle persone e del paese stesso, dicendo però a voce alta cose come questa dell’omosessualità che ormai sono fuori contesto in ogni parte del mondo. Per quanto riguarda la televisione, mi piace parlare di sport in maniera un po’ più leggera. Tiferò per il Giappone, anche se credo che sarà impossibile per loro vincere, allora mi farebbe piacere che ci riuscisse l’Argentina”. Parlando al pubblico, ha spiegato come nella ginnastica il rigore e il sacrificio siano degli elementi fondamentali. Un concetto che nel calcio, a Roma in particolare, José Mourinho sta provando a trasmettere alla squadra giallorossa. “Un allenatore va valutato dai risultati e lui li ottiene. Anche se in carriera ha avuto qualche fallimento, sono molte di più le cose che ha azzeccato rispetto a quelle sbagliate, penso che sia un allenatore che sa fare bene il suo mestiere e i risultati dicono questo”.


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