Jovic si candida per Praga

FIRENZE – E fanno due. Due gol nelle ultime due partite di campionato per Luka Jovic, uno a Torino contro i granata subentrando all’inizio della ripresa e facendo centro praticamente al primo pallone toccato (colpo di testa a incrociare la corsa di Milinkovic) e uno l’altro ieri per agganciare la Roma sull’1-1 (tocco ravvicinato sull’assist di Mandragora) e dare il via alla rimonta – poi concretizzata da Ikoné – in coda a novanta minuti da titolare. E le cose combinate insieme, i due gol in una settimana scarsa e la fiducia di Vincenzo Italiano che poi s’è trasformata in complimenti in sala stampa nell’analisi della partita, portano in un’unica direzione: la Fiorentina punterà su Jovic a Praga per battere il West Ham e conquistare la Conference League.

Fiorentina-Roma, Mandragora si appoggia su Missori sull'1-1: per Ayroldi è regolare

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Le nuove gerarchie della Fiorentina

Tutto conduce a questa soluzione. A una gerarchia riequilibrata e modificata negli ultimi giorni a favore del centravanti serbo su Cabral che finora e per tante settimane se l’era presa tutta, perché a sua volta capace di segnare spesso e spesso gol determinanti. Ma come accade agli attaccanti, e i due viola ne sono riprova diretta, il gol è una questione di flussi benefici, di forma che va e che viene, di confidenza che a volte basta un mezzo tiro per celebrare l’essenza del ruolo e a volte invece nemmeno ci riesci se ci stai dalla mattina alla sera. Quello che è esattamente lo status di Cabral nell’ultimo mese e mezzo durante cui l’unico, vero acuto del brasiliano è stato contro il Basilea nella semifinale d’andata al Franchi. Non che Jovic abbia fatto sfracelli nel frattempo, assolutamente no, ma la differenza anche in assenza del l’ha prodotta la capacità dell’ex Real Madrid di farsi trovare al posto giusto nel momento giusto: il problema nasceva nella finalizzazione, vedi ad esempio proprio il ritorno col Basilea oppure la recente finale di Coppa Italia contro l’Inter, con le lacrime alla fine sì per la sconfitta ma anche e soprattutto forse per le due reti fallite che avrebbero potuto dare un altro corso e un altro esito.

Jovic si candida per la finale di Praga

E proprio all’Olimpico è emersa chiaramente l’esigenza da parte di Italiano di individuare nelle due settimane a seguire il centravanti a cui affidare il peso offensivo della squadra a Praga e così – per quanto sopra specificato – i favori hanno cominciato a convergere su Jovic fin dalle scelte di formazione anti-Roma: una scelta che non sarebbe stata banale puntando sul serbo. E così è stato. Che poi, come ricordato, è andato a segno per il 13° gol personale in stagione (6 in Serie A, 6 in Conference League e 1 in Coppa Italia), poco al di sotto dei sedici firmati da Cabral (7 in Serie A, 8 in Conference League e 1 in Coppa Italia). Più o meno sono alla pari, ma la rete di sabato pomeriggio ai giallorossi unita all’incisività ritrovata e ribadita, e al contesto generale di quello che serve per Praga, insomma adesso tutto porta a Jovic titolare contro il West Ham. E non è un’investitura di poco conto considerando il valore della partita dell’Eden Arena.


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