Jorginho, mirino sul Milan Donnarumma è avvisato…

Un’estate fa, di questi tempi, Jorginho convinse Sarri durante una amichevole a Latina che sarebbe potuto tornare molto utile nel gioco del Napoli. Dodici mesi dopo Jorginho è diventato quasi indispensabile. Lo si è capito, una volta di più, in occasione della sfida di Pescara: Valdifiori è cresciuto con il passare dei minuti (vedi filtrante per Mertens in occasione del primo gol del belga) ma la manovra azzurra non è mai decollata. Qualcuno si è azzardato a dire che l’assenza di Jorginho si è sentita più di quella di Higuain. Del Pipita bisognerà fare a meno, Jorge (come lo chiamano tutti a Castel Volturno) è invece pronto a riprendere il Napoli per mano.

sorpassato — Contro il Milan sabato sera ci sarà lui sulla sedia da regista. Un ruolo che l’italobrasiliano sente ormai suo perché già a Verona aveva fatto molto bene in un centrocampo a tre. Gli piace essere al centro del gioco anche perché non ha le caratteristiche per fare il mediano come gli chiedeva Benitez. Insomma, nel 4-3-3 di Sarri si trova a suo agio ma con l’Hellas ha dimostrato che anche il 3-5-2 è un vestito che gli calza a pennello. Due interni al suo fianco e lui a dirigere le operazioni: così Jorginho riesce ad esprimersi al meglio. Tatticamente era dunque perfetto per il modulo di Conte in Nazionale ed infatti, complice l’infortunio di Marchisio, si era meritato la chiamata nei preconvocati per l’Europeo. All’ultima curva, però, Sturaro lo ha sorpassato e lui è rimasto a guardare.

vice verratti — Sono stati giorni difficili visto e considerato che aveva preferito la nazionalità italiana a quella natia rinunciando in pratica ad una eventuale chiamata della Selecao. Jorginho, però, non è tipo da far polemiche e quella decisione di Conte non l’ha mai commentata. Si è messo davanti alla tv a fare il tifo per i suoi compagni di ritiro a Coverciano, poi si è goduto un po’ di vacanze ed è tornato a Dimaro con un pallino in testa: consacrarsi con il Napoli per convincere Ventura che può essere lui il vice Verratti. La passata stagione è stato per tutti una rivelazione, confermarsi è sempre difficile e Jorginho lo sa. Dovrà far ricredere innanzitutto chi è scettico sulla possibilità che lui possa ripetersi a certi livelli in un Napoli senza Higuain. Già, perché con il Pipita che gli veniva spesso incontro Jorginho aveva la sponda perfetta per i suoi appoggi, ora dovrà modificare qualcosa nel suo modo di giocare.
caro milan, ti ricordi? — Sarri gli ha chiesto più cambi gioco e qualche verticalizzazione in più. Jorginho sta studiando i nuovi compiti che gli sono stati assegnati. Il primo esame è in programma sabato contro il Milan di Montella, uno che lo apprezza tanto e quindi lo farà marcare stretto. Dovrà abituarsi a che a questo Jorge, che ormai è un ritenuto anche dai tecnici avversari il fulcro del gioco del Napoli. Donadoni lo scorso anno lo fece piantonare da Diawara, che adesso sarà la riserva del regista azzurro (l’ufficialità non arriva perché manca un supplemento di visite mediche). La concorrenza, considerata la probabile permanenza di Valdifiori (almeno che non venga inserito nella trattativa Maksimovic con il Torino) è in aumento, ma Jorginho non ha paura. Lui può dare ancora di più, specie in zona gol. In 73 partite di campionato con il Napoli non è mai andato a segno. Chissà che non si sblocchi con il Milan, i rossoneri gli evocano un bel ricordo: contro di loro esordì in A tre anni fa (il 24 agosto 2013, successo per 2-1 del Verona). Il rigorista del Napoli potrebbe essere lui, Donnarumma è avvisato.

 Gianluca Monti 

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