Il Benfica nel primo tempo strapazza la squadra di Inzaghi con la tripletta dell’ex. Nella ripresa in gol Arnautovic, Frattesi e Sanchez su rigore. Decisiva la sfida alla Real Sociedad
29 novembre 2023 (modifica il 30 novembre 2023 | 01:09) – Lisbona (portogallo)
Viaggio all’inferno e ritorno. L’Inter si fa prendere a schiaffi dal Benfica in un primo tempo mortificante, chiuso sotto 3-0 complice la tripletta dell’ex Joao Mario, ma ha la forza di reagire in una ripresa epica nella quale pareggia grazie alle reti di Arnautovic, Frattesi e Sanchez su rigore. Partita clamorosa e dai due volti: il turnover eccessivo prima fa fare una brutta figura a Inzaghi perché la squadra ha un atteggiamento sbagliato e non trova i giusti punti di riferimento, ma nella seconda frazione sono le riserve nerazzurre a reagire con orgoglio e a portarsi sul 3-2. Il rigore del Nino Maravilla, procurato da Thuram, fissa il punteggio sul 3-3. Il 12 dicembre a San Siro contro la Real Sociedad per centrare il primo posto servirà comunque una vittoria, ma almeno la brutta figura che stava maturando nei 45′ iniziali al Da Luz è cancellata nel resto della partita.
TITOLARI E TURNOVER
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Schmidt si presenta con la stessa squadra che ha vinto domenica il derby contro lo Sporting, eccezion fatta per Tengstedt al posto di Musa. Inzaghi risponde varando un maxi turnover e, in vista della trasferta di Napoli, cambia otto uomini dopo il derby d’Italia a Torino: gli unici confermati sono Darmian, De Vrij e Acerbi. Esordio assoluto in nerazzurro per il portiere Audero, ma anche Klaassen è alla prima da titolare in Champions. In avanti il recuperato Sanchez e Arnautovic. Il Da Luz non è tutto esaurito, ma prima del fischio d’inizio si fa sentire. L’Inter prova a palleggiare, ma fatica a tenere il pallone con gli attaccanti e allora i portoghesi sono sempre nella metà campo nerazzurra.
TRIS JOAO MARIO
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Dopo 4 minuti le Aquile sono già avanti, con l’ex Joao Mario servito da una sponda di Tengstedt: il guardalinee alza la bandierina segnalando un fuorigioco, ma il Var convalida perché De Vrij tiene in gioco il centravanti avversario e per Inzaghi la partita è subito in salita. Asllani con un tiro da fuori prova a suonare la carica (Trubin blocca facilmente), ma è solo un lampo perché i padroni di casa comandano e vanno vicino al raddoppio con Tengstedt, fermato da Audero. Il raddoppio è un regalo di Asllani che prova un dribbling al limite della propria area e perde palla: Tengstedt recupera e crossa per Joao Mario che firma la doppietta approfittando del mancato rinvio di Bisseck. Per l’Inter è notte fonda: con tanti elementi che non hanno mai giocato insieme, la squadra non ha le giuste distanze, Klaassen è spaesato, Asllani è quello dello scorso anno, mentre in avanti Sanchez e Arnautovic fanno rimpiangere la ThuLa. Anche perché l’austriaco al 26′ si divora il gol su bella imbucata di Frattesi. Implacabile è invece Joao Mario che cala il tris (e si porta a casa il pallone) dopo un altro cross di Tengstedt che né Bisseck né Audero riescono a disinnescare. Il Benfica è corto, sa ripartire e far male, mentre l’Inter aspetta la fine della prima frazione come un pugile in apnea attende il gong di fine round. Carlos Augusto con il destro si divora il 3-1 e dopo 4 minuti di recupero, Inzaghi guadagna gli spogliatoi scuro in volto come i suoi uomini. Una vera e propria figuraccia.
ALTRA INTER
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La ripresa inizia con i nerazzurri più vogliosi, forse perché non hanno più niente da perdere o forse perché Inzaghi negli spogliatoi striglia il gruppo con urla sonore. Trubin deve parare due volte nell’arco di 5 minuti, prima su Carlos Augusto e poi sulla punizione di Sanchez, ma non può far niente, al 6′, su Arnautovic, alla prima rete interista. Sull’angolo di Sanchez, Bisseck “spizza” di testa e l’austriaco trafigge l’ucraino che aveva provato a salvare: ci vuole però il Var per convalidare il 3-1 perché il guardalinee sbaglia come nel primo tempo tirando su la bandierina. Passano altri 7 minuti e arriva il 3-2 su cross di Acerbi e sinistro al volo a centro area di Frattesi. Bel gol e match completamente riaperto. Il Benfica, impaurito, risponde con un tiro di Di Maria parato da Audero, poi un bell’intervento di Bisseck viene murato da Tengstedt. Inzaghi a metà della seconda frazione toglie Darmian, Klaassen e Arnautovic per inserire Cuadrado, Barella e Thuram. La prima giocata del francese è decisiva perché, su una ripartenza successiva a un contatto Sanchez-Joao Neves al limite dell’area nerazzurra, Otamendi gli pesta il piede e l’arbitro indica il dischetto. Dopo un controllo del Var e tante proteste, Sanchez dagli undici metri fa 3-3. Clamoroso al Da Luz: da 3-0 a 3-3. Entrano anche Dimarco al posto di De Vrij e Lautaro per Sanchez, ma anche Schmidt ci prova con le forze fresche di Kokcu e Musa. Una paratona di Audero su Di Maria conserva il 3-3, con il Da Luz che spinge forte e i padroni di casa che non hanno più niente da perdere, soprattutto quando rimangono in dieci per il rosso, “consigliato” dal Var, ad Antonio Silva (entrata a forbice su Barella). Il Benfica ci prova ancora, ma al 95′ è il palo a dire di no al tiro di Barella, servito da Dimarco: con il 4-3 l’Inter sarebbe andata da sola in testa al girone. Dopo 9′ di recupero l’arbitro fischia la fine ed è 3-3. Non certo una gara banale…
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